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Identikit delle nuove dipendenze

Identikit delle nuove dipendenze

Identikit delle nuove dipendenze

Mail, lavoro, internet, alla base di new e old addictions c’è lo stesso meccanismo, spiega la neuropsicologa Michela Balconi: produzione di dopamina che genera un meccanismo di ricompensa. Ma di quelle nuove non si vede ancora l’entità patologica e la cura


La dipendenza si nasconde nelle nostre abitudini più insospettabili. E spesso, senza che ce ne rendiamo conto, lavora nell'ombra modificando profondamente le nostre vite. Alcune attività abituali - navigare in Internet, interagire sui social, rispondere prontamente alle mail di lavoro - possono generare sul nostro organismo gli stessi effetti delle dipendenze tradizionali e vanno trattate come tali per poter essere curate.

«Quelle che consideriamo new addiction, come la dipendenza da mail, si basano sullo stesso principio delle cosiddette old addiction (consumo di droghe, alcolismo, ludopatia, eccetera):  la produzione di dopamina da parte del cervello. La dopamina è un neurotrasmettitore che genera quello che si chiama meccanismo di ricompensa: in parole semplici la conseguenza è un benessere fisico che ci spinge a ripetere un determinato comportamento».

Inquadra così il problema Michela Balconi, docente di Neuropsicologia e Neuroscienze Cognitive alla facoltà di Psicologia dell'Università Cattolica (Milano e Brescia), promotrice del workshop "Old and new addictions in the life span" di venerdì 4 marzo.

Se il meccanismo alla base di vecchie e nuove dipendenze è lo stesso, «la difficoltà risiede nel fatto che, per quanto riguarda queste ultime, non si è ancora capita l'entità patologica» aggiunge la neuropsicologa. Il che rende più difficile la cura, secondo il vecchio assunto per cui il riconoscimento di un problema da parte del paziente è il primo passo verso la guarigione.

«Una dipendenza da work addiction o mail addiction si cura con una terapia a livello cognitivo. Al policlinico Gemelli di Roma ha sede proprio il centro nazionale per lo studio delle nuove dipendenze». Ma ciò che più colpisce delle nuove dipendenze è che si presentano in modo trasversale, indipendentemente dalla provenienza socio-economica dei soggetti interessati: la chiave per comprenderle - spiega la professoressa Balconi - è guardare ai singoli individui che ne soffrono.

«Non ci sono studi che dimostrino motivazioni genetiche del presentarsi di queste nuove forme di dipendenza. Gli studi dimostrano però il ricorrere delle stesse in alcuni tipi di personalità. La Internet addiction, per esempio, colpisce soggetti caratterizzati da personalità deboli, che palesano tendenze alla depressione o all'isolamento dall'ambiente sociale in cui si trovano a vivere. In questi casi i rapporti digitali vanno a sostituire la comunicazione reale».

Un caso particolare è rappresentato dalla mail addiction, una sottocategoria della work addiction.

«È interessante per i soggetti che ne vengono colpiti: parliamo di manager o comunque persone con un reddito medio alto, che lavorano anche fino a 12 ore al giorno e provano effettivamente piacere nell'essere efficienti e tempestivi nelle risposte, cosa che è buona in sé, ma che nella società occidentale di oggi, in cui spesso ci si identifica con il proprio lavoro, genera comportamenti patologici che condizionano la nostra vita non lasciando vie d'uscita a queste abitudini diventate vere e proprie “droghe”. In generale vediamo che i pazienti mostrano atteggiamenti compulsivi, cioè non agiscono volontariamente, ma spinti proprio dalla dipendenza».

 

(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.cattolicanews.it/identikit-delle-nuove-dipendenze

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)