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I social network sono un argomento rilevante nel pianeta scuola?

I social network sono un argomento rilevante nel pianeta scuola?

Docenti e social, tenete sempre presente il vostro ruolo educativo

 Il caso Guscio (la professoressa che aveva minacciato un'allieva su Facebook) ha rilanciato il dibattito su scuola e social newtork: in un'epoca in cui si impegna contro il cyberbullismo, che ruolo hanno i docenti, anche nel loro privato? Ce lo ha spiegato Daniele Parenti, responsabile del Centro di risorse didattiche e digitali del DECS.

I social network sono un argomento rilevante nel pianeta scuola?

«Certamente, sono media oramai pervasivi, un metodo di comunicazione ampiamente utilizzato e non possiamo che considerarlo. Lo facciamo a tre livelli: pedagogico-didattico, anche proponendo dei social adattatati per l'educazione, con delle piattaforme didattiche Learning Management System, che riprendono le caratteristiche classiche ma sono sicuri e protetti: possiamo usarli come strumenti didattici sia usarli per insegnare un uso consapevole. La seconda questione è l'uso professionale da parte dei docenti, infine proponiamo un uso attento nella vita privata».

Esistono delle norme a cui devono attenersi i docenti? Possono avere l'amicizia e avere contatti via social con gli allievi e date consigli su che cosa pubblicare o no?

«Più che norme ci sono delle raccomandazioni, sia elaborate dall'Amministrazione Cantonale nel 2013 che danno già delle indicazioni per tutti gli impiegati, noi come DECS le abbiamo ampliate recentemente con una risoluzione governativa per i docenti. È presto per dire se sono seguite ma auspico di sì. Non vietiamo l'amicizia virtuale (che è diversa da quella reale) bensì diciamo espressamente di prestare molta attenzione ai contatti sui social media con gli allievi, sottolineando il fatto che la relazione deve sempre rispettare i ruoli della dimensione educativa. Un aspetto sul quale siamo stati determinati è quello di parlare di questioni legate al lavoro, chiedendo di non farlo. Per i contenuti, ci rifacciamo alle raccomandazioni dell'Amministrazione cantonale, dove si dice che un dipendente deve stare attento a cosa pubblica sui media, a non ledere la sua immagine di dipendente pubblico».

In un certo senso, però, appare quasi una discriminazione: chi non è dipendente pubblico o docente può pubblicare qualunque cosa, loro no...
«Si potrebbe aprire un dibattito. Essere un docente è un lavoro come tutti gli altri ma in cui la dimensione educativa è preponderante. In più siamo dipendenti pubblici, e dunque secondo me è necessario stare più attenti rispetto ad altre figure professionali. Docenti a 360°? La vita privata è sacra ma i docenti si occupano di educazione e svolgono un mestiere “delicato”. Ci sono ovviamente dei limiti, nelle raccomandazioni non impediamo, ad esempio, di pubblicare informazioni private ma, come già detto, bisogna prestare molta attenzione a ciò che si mette sul web».

Cosa fate contro il cyberbullismo?

«Lavoriamo parecchio in termini di prevenzione e sensibilizzazione. Esistono una serie di interventi fatti nelle scuole, da noi e da associazioni con le quali collaboriamo, dove cerchiamo di sensibilizzare allievi ed anche docenti. Stiamo intensificando molto questo fattore, lavorando con sedi pilota, penso a Tesserete che ha un programma interessante. Qualora nascano dei veri problemi di cyberbullismo scattano le classiche reti con docenti di sostegno e direzioni. Ce ne sono tanti? Parlerei di bullismo, ci sono episodi come ce ne sono sempre stati. Parlando di cyberbullismo, certo, siamo confrontanti anche con questo fenomeno».

 

(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.ticinolibero.ch/docenti-e-social-tenete-sempre-presente-il-vostro-ruolo-educativo/


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)