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Dal crack alla cocaina da bere: ecco K-drink, bibita da sballo

Viene descritta come la novità del mercato europeo, la bevanda più innovativa e naturale al 100%. Contiene poche calorie, nessun conservante né additivi ed è priva di alcaloidi e zuccheri aggiunti. Ottime proprietà antiossidanti, ricca anche di aminoacidi. Così viene presentata dall'azienda produttrice. Rivoluzionaria nel settore delle bibite analcoliche e non gasate. Ottimo, anzi ottima. Cos'è? È K-Drink. Una bibita da sballo. In tutti i sensi. La reclame continua e spiega tutto: "La particolarità sta nel suo sapore prodotto dall'estratto di foglie di coca doc, provenienti direttamente dal Perù. È un modo differente e naturale, e soprattutto non dannoso, di consumare le famose foglie della pianta di Coca". Pubblicità ad effetto,non c'è che dire. Ingannevole? Truffa commerciale? Sì, parola di una politica-farmacista, Mafalda Amente. In sostanza, è una droga. Adesso si berrà, presto potrebbe essere venduta a Napoli. La più giovane consigliera regionale della Campania mercoledì ha presentato un ordine del giorno contro "Kdrink". Approvato all'unanimità. Il rischio è che "disseti" i giovani sviandoli ed avviandoli all'uso di stupefacenti, con "smercio" in discoteche e ritrovi vari. Il battage pubblicitario incalza. È martellante: "È ideale da bere durante le attività sportive oppure come bevanda dissetante, fornisce il giusto apporto di vitamine (A ed E) e sali oligominerali (in particolare il calcio)". Ma siamo sicuri? Un innocuo energizzante o una bevanda subdolamente pericolosa, come sostiene Amente? "K-drink", di certo, è sotto sorveglianza del Dipartimento politiche antidroga. "Sacra Foglia" per gli Incas, crack e freebase per i napoletani. L'ordine del giorno basta? La Campania vuole andare oltre, assicura il Pdl, vuole evitare la trappola per le nuove generazioni. Coca-party garantiti, oltre al "fumo" anche qualche lattina.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)