Ci sono bambini che sono diventati anoressici o bulimici, altri che hanno iniziato a manifestare una tosse cronica nervosa dopo aver assistito al ricovero della mamma affetta da Covid-19. Altri svengono frequentemente o cercano di farsi del male procurandosi delle ferite. Si sta pericolosamente abbassando l’età in cui si inizia a fare uso di droghe. E poi ci sono i bambini e gli adolescenti che avrebbero avuto bisogno di un supporto maggiore, perché già soffrono di patologie. Invece continuano a peggiorare. Anche gli autistici, per i quali la pandemia non rappresenta solo un rischio dal punto di vista fisico, che non possono permettersi, ma anche uno stravolgimento delle loro routine, un’interruzione di rapporti sociali fondamentali, l’isolamento totale. Tutto questo sta già accadendo, più frequentemente di quanto si possa immaginare. Lo racconta a ilfattoquotidiano.it Lucia Romeo, chirurgo specializzato in pediatria e fitoterapia, responsabile del servizio di supporto alle fragilità familiari Timmi, nato nel 2019 all’interno dell’ospedale Buzzi di Milano, grazie alla collaborazione tra l’Azienda Asst Fatebenfratelli Sacco e Fondazione Terre des Hommes Italia. È qui che da mesi, insieme al suo team, raccoglie i cocci di bambini, adolescenti e famiglie a cui il Covid-19 ha stravolto la vita. Molti di loro il virus nemmeno l’hanno contratto.