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Quali sono gli effetti della cocaina sul cuore?

Quali sono gli effetti della cocaina sul cuore?

Quali sono gli effetti della cocaina sul cuore?

L’ischemia e l’infarto miocardico acuto rappresentano le patologie più frequentemente descritte nell’abuso da cocaina. 

ma gli effetti di questa sostanza a livello cardiovascolare sono molti e complessi e possono determinare un ampio ventaglio di complicanze che vanno dalle sindromi coronariche acute alla dissecazione aortica, alla morte improvvisa per cause aritmiche

Il meccanismo principale, ma non l’unico, è rappresentato da un incremento del livello di catecolamine circolanti e da una stimolazione prolungata dei recettori adrenergici a livello cardiaco. Questa alterazione determina vari effetti, tra i quali un aumento della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa sistemica e della contrattilità delle cellule cardiache, fenomeni che conducono a un incremento della domanda di ossigeno da parte del miocardio.

Di contro, a livello coronarico la cocaina induce vasocostrizione e quindi una riduzione del flusso sanguigno al muscolo cardiaco determinando un disequilibrio tra richiesta e apporto di ossigeno e conseguente sofferenza ischemica. 

  • Alterazioni della coagulazione

Oltre agli effetti emodinamici, l’utilizzo di cocaina determina anche alterazioni a carico della coagulazione in senso protrombotico; numerosi sono i casi di infarto miocardico da trombosi acuta relati all’utilizzo di cocaina anche in assenza di stenosi significative a livello delle coronarie. 

La cocaina promuove la trombosi alterando l’espressione di molecole implicate nell’attivazione e aggregazione piastrinica, ad azione pro-infiammatoria e coinvolte nel processo biochimico della coagulazione.

Tra i principali meccanismi protrombotici correlati all’uso della cocaina, c'è la disfunzione endoteliale: l’endotelio è il “tessuto” che riveste la superficie interna dei vasi sanguigni e dell’endocardio e svolge un ruolo fondamentale nella corretta regolazione del tono vascolare (vasodilatazione e vasocostrizione), nei processi infiammatori, di aterosclerosi e nella coagulazione.

La cocaina, alterando la produzione da parte delle cellule dell’endotelio delle sostanze atte a regolare tutti questi processi, favorisce la formazione di coaguli ed accelera il processo di aterosclerosi.

  • Infarto miocardico

I soggetti con angor o infarto miocardico in atto da abuso di cocaina al momento dell’accesso nei dipartimenti di Emergenza-Urgenza possono essere indistinguibili dalla popolazione generale per caratteristiche e durata del dolore e coesistenza di altri fattori di rischio cardiovascolare (fumo, familiarità, diabete, dislipidemia, etc…), sebbene mediamente si tratti di soggetti di età più giovane rispetto alla media dei soggetti con coronaropatia da altra causa.

Nell’infarto da cocaina i tempi di insorgenza dei sintomi dall’ultima assunzione della sostanza sono variabili dai 30 minuti ad alcune ore (talora tardivo a oltre 15 ore dall’assunzione) con un picco di incidenza dopo circa un’ora dall’utilizzo; l’insorgenza dei sintomi non sempre è correlato alla dose assunta o alla tipologia di somministrazione. (3)

Casistiche su pazienti cocainomani che hanno sviluppato un infarto acuto mostrano come allo studio angiografico possano riscontrarsi quadri sia di coronarie normali che presenza di lesioni stenosanti.

Bisogna sottolineare comunque come nei pazienti con abuso di cocaina si osservi, prevalentemente, un quadro di marcata e diffusa aterosclerosi nonostante una giovane età ed anche in assenza di ulteriori fattori di rischio cardiovascolare.

Nel lungo termine, si può osservare un deterioramento progressivo della funzione cardiaca, anche in assenza di pregressi eventi ischemici sintomatici, con importante riduzione della “funzione di pompa” e lo sviluppo di scompenso cardiaco cronico. Questa disfunzione cardiaca sembra essere il risultato di numerosi fattori quali:

  • ischemia subendocardica asintomatica;
  • esposizione ricorrente all’eccesso di catecolamine;
  • aumento dell’apoptosi (morte) dei miociti;
  • induzione di variazioni nella struttura stessa delle cellule cardiache. 

Oltre al danno ischemico mediato dalle catecolamine o da fenomeni di trombosi, la cocaina può determinare un danno diretto alle cellule del miocardio aumentando la produzione di specie reattive dell’ossigeno implicate nei processi di stress ossidativo.

 
  • Cocaina e aritmie

L’abuso di cocaina è correlato, inoltre, a fenomeni aritmici di vario grado:

  • tachicardia e/o bradicardia;
  • comparsa di disturbi di conduzione;
  • tachicardie sopraventricolari;
  • tachicardia e fibrillazione ventricolare;
  • torsione di punta;
  • comparsa di pattern elettrocardiografici che mimano la sindrome di Brugada (sindrome relata a morte improvvisa). 

Anche i meccanismi attraverso i quali la cocaina esercita i suoi effetti pro-aritmogeni sono molteplici. Agendo a livello dei canali ionici (sodio, potassio, calcio), può alterare la normale formazione e conduzione dell’impulso elettrico e l’aumentata “instabilità” delle cellule cardiache, indotta dal quadro di ischemia, determinano un substrato favorevole per l’insorgenza di aritmie sia atriali che ventricolari.

Inoltre, nei pazienti che assumono in modo assiduo cocaina, si osserva frequentemente un quadro ipertrofia ventricolare sinistra, fenomeno che, oltre ad essere associato a infarto, incrementa anch’esso il rischio di aritmie cardiache. (6,7)

  • Infiammazioni del cuore

Non è rara nei cocainomani l’insorgenza di endocardite e miocardite, in maggior misura nei soggetti che ne fanno un uso endovena. L’uso di sostanze stupefacenti endovena rappresenta un fattore di rischio per l’ingresso di patogeni nel torrente ematico aumentando il rischio di patologie infettive a carico del tessuto cardiaco e valvolare, ma dalle statistiche la cocaina sembra essere essa stessa un fattore di rischio indipendente rispetto ad altre sostanze assunte sempre per via endovenosa.

Verosimilmente l’aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa sistolica ed il quadro di disfunzione endoteliale può determinare un danno a livello vascolare e valvolare in grado di favorire l’ingresso di agenti patogeni nel tessuto.

Nei soggetti cocainomani si osserva, infatti, anche una maggior incidenza di patologie vascolari come flebiti e tromboflebiti. 
Anche l’incidenza delle patologie dell’aorta (dissecazione, rottura) e di ictus (sia di tipo ischemico che emorragico) è statisticamente maggiore nei soggetti cocainomani rispetto alla popolazione generale.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

https://www.auxologico.it/quali-sono-effetti-cocaina-cuore

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)