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ISS: dilagano drunkoressia e binge drinking

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Allarme alcol fra i giovani: dilagano binge drinking e drunkoressia

I danni sono lampanti e spesso irreparabili. Le campagne contro il fumo sono sempre più numerose ed efficaci, forse sarebbe ora di

concentrare le nostre risorse a risolvere un altro problema, altrettanto grave, come l'abuso di alcol fra i giovani.
Prima di ciò però, forse si dovrebbe riflettere con obiettività sulle cause di questo fenomeno. Questa moda può forse essere espressione di

un disagio sociale, psicologico, relazionale di un giovane che si vede inserito in una società dove non si trova a proprio agio?Negli ultimi

anni è stato evidenziato un abuso d'alcol soprattutto tra giovani e giovanissimi, che ovviamente non bevono durante i pasti, ma consumano

alcol occasionalmente ma in modo totalmente sconsiderato per ubriacarsi o sballarsi. Si conta che il 42 per cento dei maschi e il 21 delle

femmine minorenni siano colpiti dal fenomeno del binge drinking, una tendenza sempre più diffusa che consiste nel bere sei o più bicchieri di

alcolici e superalcolici in un'unica occasione, in meno di due ore, solitamente senza mangiare nulla. Le ragazze soprattutto, spesso sono le

persone più colpite per un motivo semplice. L'alcol, come ben noto, fa ingrassare e un drink può contenere fino a 500 kilocalorie. Per questo

molte giovani arrivano a non mangiare per un giorno intero prima del weekend, per poi poter bere a dismisura senza perdere la linea. Si

arriva quindi a parlare di drunkoressia, che unisce alcolismo e anoressia e che sta dilagando soprattutto in America dove già una ragazza su

tre è pronta a ridurre drasticamente i pasti pur di poter bere liberamente la sera e avere un fisico magro.L'Osservatorio nazionale Alcol

dell'Istituto Superiore di Sanità ha recentemente pubblicato delle statistiche, secondo cui in Italia sarebbero circa venticinquemila i

decessi che ogni anno potrebbero essere ascritti all'abuso di alcol, senza contare tutti quei ricoveri legati a episodi di abuso acuto

giornaliero. Il dato che più colpisce è forse che il 17 per cento di queste ospedalizzazioni riguarda una fascia di età sotto i 14 anni. Il

problema essenziale infatti è che i danni maggiori si hanno sotto i 15 anni poiché a età così giovani l'apparato digerente non risulta essere

capace di smaltire efficacemente i metaboliti tossici dell'alcol che quindi permangono più a lungo nell'organismo creando danni spesso

irreparabili.Le ricerche degli ultimi anni ricordano che l'abuso di alcol è responsabile sia di morti premature dovute ad esempio a

incidenti, sia allo sviluppo di malattie croniche che colpiscono preferenzialmente l'apparato cardiocircolatorio, il sistema nervoso e il

fegato. L'alcol esplica la sua tossicità alterando l'attività metabolica delle cellule e promuovendo danni genetici e cancerogenesi

attraverso la produzione indiretta, durante il suo smaltimento da parte dell'organismo, di radicali liberi dell'ossigeno. Le principali

alterazioni sono ipertrofia delle parotidi, stomatite, glossite, reflusso gastro-esofageo, gastropatiaemorragico-erosiva e malassorbimento. È

stato più volte dimostrato però che un consumo moderato di vino ha effetti benefici sulla salute, grazie ai polifenoli in esso contenuti che

svolgono un azione protettiva su cuore e cervello. L'European Code Against Cancer ritiene che il consumo di una unità alcolica al giorno per

la donna e due per l'uomo sia da considerarsi a basso rischio per lo sviluppo di un tumore. Oltre a questi danni l'abitudine di bere alcolici

è correlata appunto a diversi tipi di cancro, soprattutto a livello del fegato, del pancreas, dell'intestino, della bocca, della faringe,

dell'esofago e persino del seno. Un numero sempre maggiore di studi correla l'alcol allo sviluppo di cancro. Questa volta è il Canadian

Medical Association Journal che in un suo articolo, redatto da studiosi francesi dell'International Scientific Forum on Alcohol Research

dell'Organizzazione mondiale della sanità, riflette su una verità che sembra ormai dimostrata.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)