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Le Opinioni

Sono sei anni che non sento le mie figlie perchè non mi vogliono parlare

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Sono sei anni che non sento le mie figlie perchè non mi vogliono parlare

2012-05-17 Sono sei anni che non sento le mie figlie che non mi vogliono parlare ...

Sono Giancarlo, ho 52 anni e sono separato. Ho due figli. Ho avuto problemi con le sostanze, avevo una certa predisposizione a delinquere. Tutto questo ha fatto sì che si distruggesse tutto quello che avevo intorno a me. La mia vita prima era solitaria, la sostanza aveva rovinato tutte le mie relazioni, sono finito anche in carcere dove non è stato facile rialzarmi. Ho fatto diverse esperienze di comunità, anche in carcere, ma non avevo ancora presente che avevo un problema di dipendenza da sostanze. Mi sono reso conto dopo vari tentativi in comunità, di avere perso gli affetti più cari: sono sei anni che non sento le mie figlie che non mi vogliono parlare, invece con mia madre il rapporto è sempre stato buono. Ho conosciuto il CUFRAD nel 2000, attraverso un mio compagno di sventure in carcere. Me ne parlò bene. Nel 2010 contattai i Responsabili del CUFRAD e con loro decisi di iniziare il mio percorso anche per scontare la mia pena. Solo dopo qualche mese ho iniziato a mettere in discussione me stesso, ho lavorato sulla questione dell'impulsività e migliorato alcuni aspetti del mio carattere. Penso di aver imparato a gestire la mia rabbia, mi sento una persona migliore e non è stato facile ma ho ricevuto molto sostegno da parte degli operatori della comunità e del mio Ser.T. Qui ho anche conosciuto la mia attuale compagna che condivide i miei obiettivi e mi dà la forza di andare avanti. Oggi posso dire che l'esperienza di comunità mi ha dato molto. Ora che sono alla fine del mio percorso vedo un futuro che naturalmente non sarà facile ma so che posso contare sulle relazioni che ho costruito e su me stesso per iniziare la mia vita fuori. Mi sento di dire che ho impiegato molto tempo a riconoscere di avere un problema ma, dopo averlo riconosciuto, posso dire che ne è valsa la pena.