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Universit� dell'Aquila: studio sulla dipendenza da cioccolato

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Una ricerca, condotta presso l'IRCCS Fondazione Santa Lucia di Roma e diretta da Rossella Ventura
Il bisogno patologico è più forte delle sensazioni sgradevoli

NEWSFOOD.com09 febbraio 2010

La dipendenza patologica da cioccolato può essere così forte da spingere il soggetto a superare il dolore. Anche in presenza di stimoli fastidiosi o dolori, infatti, il malato continua ad insistere in cerca del suo cibo preferito.
Lo sostiene una ricerca, condotta presso l'IRCCS Fondazione Santa Lucia di Roma e diretta da Rossella Ventura, ricercatrice dell'Università dell'Aquila.
Gli studiosi hanno lavorato con alcune topi da laboratorio, dividendoli in due gruppi. I primi sono stati trasformarsi in cioccolato-dipendenti, tramite una dieta particolare; i secondi no. Successivamente, le cavie sono state messe di fronte a pezzi di cioccolato, situati però in contenitori elettrificati.
Allora, "I 'cioccolatomani' hanno superato senza esitazione il fastidio pur di arrivare al cioccolato. Invece i topolini non dipendenti non hanno affrontato la 'corrente' e hanno rinunciato al cioccolato piuttosto che 'scottarsi", spiega la Ventura.
Inoltre, tramite esperimenti successivi, gli scienziati hanno poi scoperto come, fermando nella corteccia prefrontale mediale il neurotrasmettitore noradrenalina, i topolini cioccolato-dipendenti perdono interesse per il cioccolato e non sono più' disposti ad affrontare lo shock elettrico pur di mangiarlo.
Tale scoperta, conclude Rossella Ventura, pone un interrogativo: se cioè, tramite modulazione della noradrenalina, si possa combattere le malattie alimentari.