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Abuso e dipendenza da alcol: gli effetti negli over 65

Abuso e dipendenza da alcol: gli effetti negli over 65

Abuso e dipendenza da alcol

Uso di alcol in grado tale da causare danno fisico o psicosociale. La dipendenza fisica implica la tolleranza (cioè il bisogno di aumentare le dosi per ottenere lo stesso effetto) e la comparsa di sintomi di astinenza quando si interrompe l’assunzione.

Una percentuale compresa tra il 2 e il 10% degli anziani che vivono nella comunità soddisfa i criteri per abuso o dipendenza da alcol. Inoltre, la condotta alcolica che non soddisfa i criteri per una diagnosi formale di alcolismo causa una morbilità e una mortalità considerevoli nell’anziano.

Epidemiologia

Circa il 50% delle persone ³65 anni riferisce di assumere alcol almeno occasionalmente; tuttavia, le persone > 75 anni hanno minori probabilità di bere alcolici o di essere alcolisti rispetto agli adulti più giovani.

Vi sono notevoli variazioni geografiche nel consumo di alcolici tra gli anziani. Per esempio, nella zona est di Boston, il 70% delle persone anziane prese in esame riferiva di bere alcolici nell’arco di 1 anno; l’8,4% riferiva di consumare due o più bevande alcoliche al giorno. Al contrario, nello Iowa rurale, solo il 46% riferiva di bere alcolici nell’arco di 1 anno; il 5,4% riferiva di consumare due o più bevande alcoliche al giorno.

La prevalenza dell’alcolismo è più elevata tra gli anziani in ambiente sanitario che tra la popolazione anziana generale: dal 4 al 10% dei pazienti visitati dai medici di medicina generale (una percentuale ulteriore, dal 10 al 15% di questi pazienti, beve molto, ma non viene considerata alcolista), il 14% nei pazienti in pronto soccorso, dal 10 al 21% nei pazienti ospedalizzati e dal 3 al 49% nei residenti in case di riposo. La frequenza di ricoveri correlati all’alcol negli anziani è alta: è leggermente più elevata di quella per l’infarto miocardico.

Le popolazioni con una grande percentuale di persone affette da malattie croniche o invalidità hanno tassi minori di consumo di alcol, sebbene queste popolazioni comprendano alcune persone la cui malattia o invalidità è stata provocata proprio dal consumo intenso di alcol. Anche l’interazione sociale può influenzare l’uso di alcol; i pensionati non istituzionalizzati, con una vita sociale più attiva, sono più inclini a bere eccessivamente rispetto a quelli che socializzano meno.

In una quota che arriva fino a un terzo degli alcolisti anziani inclusi in programmi di trattamento, il problema del bere è di esordio relativamente recente. Questi alcolisti a esordio tardivo spesso hanno risorse sociali meglio conservate rispetto alla loro controparte più cronica e probabilmente hanno iniziato a bere a causa di perdite e stress correlati all’età.

La prevalenza dell’abuso alcolico e dell’alcolismo decresce, dopo i 65 anni, per parecchie ragioni:

  • la popolazione anziana attuale ha abitudini alcoliche inferiori, rispetto a tutto l’arco della vita, in confronto a quelle precedenti.
  • La proporzione femmine-maschi aumenta con l’età e le donne sono meno inclini ad assumere alcol.
  • Il declino della salute fisica o le compromissioni funzionali che accompagnano l’invecchiamento spesso portano a una diminuzione dell’assunzione di alcol.
  • Le malattie e i traumi correlati all’alcol impediscono a molti alcolisti di restare in vita fino all’età avanzata.

 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.msd-italia.it/altre/geriatria/sez_4/sez4_37%20.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)