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Addiction: allarme sul rischio tumore da alcol, non esistono soglie di sicurezza

Addiction: allarme sul rischio tumore da alcol, non esistono soglie di sicurezza

L'alcol causa almeno sette tipi di tumore

A lanciare l'allarme, una metanalisi pubblicata di recente sulla rivista Addiction.

Ma lo Iarc ha già da tempo riconosciuto questa sostanza come fattore di rischio.

Non esiste una soglia di sicurezza.

Per fare prevenzione da oggi e fino al 26 settembre si tiene in tutto il mondo la campagna "Make Sense Campaign"

di MARIA RITA MONTEBELLI

L'ALCOL causa almeno sette tipi di tumore. Ma probabilmente anche altri. E’ la conclusione lapidaria alla quale giunge una recente metanalisi pubblicata su Addiction e firmata da Jennie Connor, ricercatrice neozelandese dell'università di Otago. Che l'abuso di bevande alcoliche danneggi seriamente la salute, quella fisica come quella mentale, è risaputo da tempo. Ma in genere l’alcol viene associato alla cirrosi epatica, alle gastriti, alle pancreatiti o all'ictus. E invece le conclusioni di questa ricerca non lasciano dubbi: l’alcol causa anche il cancro. Proprio come il fumo. I tumori causati dall’alcol sono certamente sette, quelli di orofaringe, laringe, esofago, fegato, colon, retto e mammella. E questa non è proprio una novità a dire il vero, visto che l’International Agency for Research on Cancer (Iarc) aveva già correlato in maniera causale il consumo di alcol a questi sette tipi di tumore. Ma il contributo di conoscenze che questa nuova ricerca aggiunge all’argomento è la ‘forza’ dell’evidenza che lega l’alcol a questi tumori. L'idea alla base di questa pubblicazione insomma è di far passare forte e chiaro il messaggio che l’alcol provoca il cancro, senza se e senza ma. E l’entità di questo rischio è riassumibile nelle stime relative al 2012: il 5,8% di tutti i tumori registrati quell’anno nel mondo sarebbero stati provocati dall’alcol.

Non esiste una soglia di sicurezza. I meccanismi biologici alla base dell’azione cancerogena dell’alcol non sono del tutto noti, ma le prove epidemiologiche di una relazione tra il consumo di bevande alcoliche e lo sviluppo di una serie di tumori sono troppo forti per poter essere ignorate o attribuite solo al caso. E se il rischio di sviluppare uno di questi tumori aumenta con l’aumentare del consumo, anche i bevitori moderati e addirittura quelli cosiddetti ‘lievi’, non sono del tutto esenti dal pericolo. Non esiste insomma, proprio come per le sigarette, un effetto soglia. Nessun livello di consumo è del tutto privo di rischi e dagli studi non emergono neppure grandi differenze tra il bere birra o superalcolici; è solo la quantità di alcol a fare la differenza e ad aumentare il rischio. I siti più vulnerabili ai tumori causati dall’alcol sono la bocca, la faringe e l’esofago (il rischio aumenta di 4-7 volte in chi consuma più di 50 grammi di alcol al giorno, rispetto ai non bevitori). Nel caso dei tumori del fegato, del colon e della mammella, chi assume più di 50 grammi al giorno, ha un rischio maggiorato di una volta e mezzo, rispetto agli astemi. Per questo, sostiene l’autrice, le campagne contro l’alcol non dovrebbero avere come target solo i grandi bevitori ma il pubblico nel suo complesso, incoraggiando tutti a ridurre il consumo di bevande alcoliche. E un altro messaggio da far passare con forza è che associare fumo e alcol moltiplica il rischio di ammalarsi di tumore.

Il rischio può essere reversibile. In tutto ciò, c’è per fortuna anche una buona notizia. Almeno per una parte di questi tumori (laringe e faringe, fegato), il rischio associato all’alcol è in parte reversibile, si attenua cioè progressivamente, smettendo di bere. Ma per la maggior parte di questi tumori, il rischio legato ad un passato da bevitore torna allo stesso livello di chi non ha mai bevuto dopo oltre 20 anni dalla cessazione del consumo. Nel caso delle donne, sono poche quelle che percepiscono l’alcol come fattore di rischio per tumore della mammella. Rischio che, anche in questo caso, non risparmia il consumo lieve-moderato. Lo studio inglese ‘Million Women’ ha evidenziato, infatti, che nel corso di 7 anni di follow-up, le donne che bevono 70-140 grammi di alcol a settimana presentano un aumento di rischio del 5% di ammalarsi di cancro in generale e del 17% di sviluppare un tumore della mammella. (**) Ma tutto ciò potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. Sono sempre più convincenti le prove di un ruolo causale dell’alcol anche nello sviluppo di altri tipi di tumore, come quelli del pancreas, della prostata e il melanoma.

Perché l'alcol causa il cancro. Come faccia l’alcol a causare tumori tanto diversi tra loro non è ancora stato chiarito. Il problema non sembra essere l’etanolo che, almeno negli studi sugli animali, non si comporta da sostanza cancerogena. Per quanto riguarda i tumori di bocca, faringe, laringe, esofago e fegato sembra che i danni al Dna siano causati dall’acetaldeide, il metabolita cancerogeno derivante dall’ossidazione dell’etanolo. L’alcol sembra, inoltre, aprire la strada ad altre sostanze cancerogene, come quelle contenute nel fumo di sigaretta, facilitandone la penetrazione nella mucosa delle prime vie aeree e del tratto digerente superiore. E questo spiegherebbe in parte l’effetto moltiplicativo dell’accoppiata fumo-alcol sul rischio dei tumori del distretto testa-collo. Per quanto riguarda il tumore della mammella, il rischio comportato dall’alcol sembra esplicarsi attraverso un’interferenza con il metabolismo degli estrogeni; un consumo moderato di alcol aumenta i livelli di estrogeni circolanti, che attivano la proliferazione cellulare.

Il parere dell'esperto. "Nel caso dell’alcol va sottolineato" afferma Lisa Licitra, responsabile della struttura complessa di Oncologia Medica 2 – Tumori testa e collo, Istituto Nazionale Tumori di Milano "che, proprio come per il fumo, non esiste una dose soglia, al di sotto del quale il cancro scompare. Questa metanalisi evidenzia che il consumo di bevande alcoliche facilita in particolare l’insorgenza dei tumori del distretto testa-collo (il rischio di sviluppare questi tumori aumenta di 4-7 volte con l’alcol) e bisogna ricordare che l’interazione con il fumo di sigaretta aumenta ancor più il rischio di questi tumori". In Europa l’incidenza dei tumori testa-collo è rimasta stabile negli ultimi anni (con la sola eccezione del tumore dell’orofaringe, che è legato all’infezione da virus del papilloma umano, Hpv) e la sopravvivenza mostra una tendenza in miglioramento, almeno per quanto riguarda il cancro della laringe, dell’ipofaringe, dell’orofaringe e del cavo orale. Questo potrebbe essere legato al miglioramento delle cure ma anche ad una maggior consapevolezza della malattia, che porta ad andare prima dal medico.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.repubblica.it/oncologia/prevenzione/2016/09/19/news/l_alcol_causa_almeno_sette_tipi_di_tumore-148009332/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)