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Adolescenti che abusano di alcol soprattutto in vacanza: cosa fare?

Adolescenti che abusano di alcol soprattutto in vacanza: cosa fare?

Adolescenti che abusano di alcol soprattutto in vacanza. Cosa fare?

Durante il periodo estivo, gli adolescenti hanno più tempo a disposizione, sono svincolati dalla solita routine quotidiana e gli impegni scolastici sono ormai un ricordo lontano, tant’è che trascorrono molte più ore fuori casa e in compagnia degli amici con i quali si incontrano, vanno nei locali o decidono di partire insieme per un viaggio.

In queste occasioni, i ragazzi pensano unicamente al divertimento, sperimentano una maggiore libertà, sono lontani dal controllo genitoriale e si sentono sostenuti e rinforzati dal gruppo per cui tendono con più facilità a spingersi oltre, a sfidare i propri limiti e a mettere in atto comportamenti a rischio. Durante le vacanze, in particolare, aumenta moltissimo il consumo di bevande alcoliche: alla cronaca arrivano casi di giovanissimi in coma etilico, ma le intossicazioni alcoliche sono molto più frequenti di quelle che si possa pensare, con ragazzi che si espongono totalmente ai pericoli e mettono a repentaglio la propria vita.

Parliamo del 55% degli adolescenti che, tra i 13 e i 19 anni, beve alcolici e del 24% che fa mix di più bevande alcoliche nell’arco della stessa sera e beve ingenti quantità di alcol con l’intento di ubriacarsi (Dati Osservatorio Nazionale Adolescenza).

L’estate solitamente è il periodo in cui si prova l’alcol per la prima volta, in cui ci sono più occasioni per bere e si consumano più alcolici in generale: infatti, i ragazzi partecipano a giochi alcolici in gruppo, si sfidano ai drink-game sui social network, si fotografano e si riprendono in condizioni pietose, mentre sono sbronzi, vomitano e si sentono male. Oltretutto, fanno spesso mix di alcol, energy drink, droghe, farmaci e qualsiasi cosa gli capiti sotto mano. Lo fanno per sballarsi, per sentirsi più disinvolti e parte del gruppo, ma il più delle volte non si rendono conto delle conseguenze e agiscono senza pensare a quanto sia nocivo ridursi in quello stato.

Questo non significa che tutti gli adolescenti si comportano in questo modo o che i ragazzi non debbano godersi l’estate o partire con gli amici, ma è importante che il genitore sia presente e inizi presto a responsabilizzare il figlio su queste delicate tematiche. È inutile dire ai ragazzi “questo non si fa” e “se ti becco, ti punisco” senza argomentare e senza mettervi al loro fianco per cercare di farli ragionare.

Come devono comportarsi i genitori? Ecco 4 consigli utili

1. MANTENETE SEMPRE VIVO IL DIALOGO.

Sin da quando i figli sono piccoli, senza aspettare la piena adolescenza, mantenete aperta la comunicazione rispetto ai comportamenti a rischio e alle situazioni che si possono incontrare quando si esce. Non fategliela vivere come la solita ramanzina, ma aspettate il momento in cui sono più ricettivi per parlare con loro dei rischi legati all’alcol, dei danni che provoca, soprattutto in una fase di crescita, e del fatto che ci si può mettere in pericolo, facendogli degli esempi concreti o confrontandovi con loro su episodi che magari hanno coinvolto i loro amici o su casi di cronaca realmente accaduti. Fategli capire che in alcune situazioni si può sentire la pressione degli altri, ma che è importante pensare con la propria testa e non farsi condizionare: bisogna sapere dire di no e tutelarsi, senza il timore di essere esclusi dagli altri perché, se sono veri amici, rispetteranno la loro scelta.

2. CHIARITE REGOLE E CONFINI.

Il genitore non deve fare l’amico ma mantenere il ruolo educativo e mettere i paletti quando serve. I ragazzi hanno bisogno di limiti, anche se poi tendono a metterli in discussione e, se riuscite ad instaurare una relazione basata sul dialogo e non solo sulle punizioni, sarà ancora più facile porre delle regole, che siano condivise con i figli. Far finta di niente o accettare che a casa il figlio beva anche un bicchiere, rischia di normalizzare certi comportamenti e quindi di alimentarli. Anche se i ragazzi quando sono con gli amici tendono a trasgredire, il fatto di avere delle regole, di sapere di essere controllati dai genitori e di conoscere quali sono le conseguenze, va a rinforzare i loro confini psichici, che gli permetteranno di non eccedere e di darsi dei limiti e gradualmente di autoregolarsi.

3. NO ALLE PATERNALI. SIATE DEI RIFERIMENTI.

È importante anche non esagerare con discorsi lunghi e pesanti: cercate di non essere troppo pressanti, perché altrimenti rischiate di concentrarvi soltanto su quello che i figli fanno o non fanno, perdendo di vista loro come persone. Lamentarsi sempre, porsi in modo rigido e fare continue paternali, porterà i ragazzi a spegnere il cervello, a non ascoltare e a ribellarsi ancora di più. Soprattutto quando si tratta di questi argomenti, i figli hanno bisogno di sentire che siete dei riferimenti, che mantenete la calma e che possono contare su di voi, nel caso in cui vogliano parlare o abbiano un problema. Devono tenervi informati sui luoghi e gli amici che frequentano, mentre voi dovete trasmettere la vostra presenza e disponibilità, anche andarli a prendere, qualora servisse, perché è meglio che chiamino voi piuttosto che rischiare di mettersi ancora di più nei guai.

4. DATE IL BUON ESEMPIO.

L’apprendimento indiretto, attraverso i gesti e i comportamenti, vale più di tante parole ed è il più efficace in termini di educazione dei figli. Se, quindi, dite ai ragazzi una determinata cosa, è importante che voi per primi la rispettiate, mantenendo una coerenza su questo, altrimenti rischiate di perdere di credibilità, trasmettendo a loro un messaggio ambivalente. Se i genitori sono i primi a bere molto o hanno un atteggiamento che incoraggia l’uso di alcol, i figli avranno loro come modello, per cui saranno ancora più incuriositi e portati a imitarli, credendo anche erroneamente che quel comportamento non abbia conseguenze negative.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.adolescienza.it/sos/sos-genitori-adolescenti/adolescenti-che-abusano-di-alcol-soprattutto-in-vacanza-cosa-fare/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)