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Adolescenti e alcol: anche piccole dosi sono dannose

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L'uso di alcol da parte di giovanissimi è un problema attuale: alcuni studi condotti a livello europeo riportano episodi di ubriacatura ripetuti negli ultimi 30 giorni (tre o più volte) negli adolescenti di 15-16 anni, con percentuali che oscillano tra l'8 - 34%.
Uno studio condotto presso la Liverpool John Moores University (GB) ha esaminato le prevalenze d'uso di alcol proprio in questa fascia d'età (15 - 16 anni), per determinare le modalità d'uso, le bevande alcoliche e i luoghi di consumo, le vie di accesso all'alcol e i danni derivanti dall'uso di questa sostanza.
L'analisi è stata condotta da Mark Bellis e collaboratori attraverso dei questionari proposti a circa diecimila ragazzi del Nord-Ovest dell'Inghilterra. Sono stati osservati indicatori legati a comportamenti sociali, sessuali, esperienze di violenza e sono stati messi in relazione con il consumo di diverse quantità di alcol. Inoltre, per verificare gli effetti sulla salute mentale, sono state anche studiate le relazioni tra modalità d'uso e tendenza a dimenticare cose od eventi in seguito all'assunzione di alcol.
I risultati indicano che non esiste una soglia minima di sicurezza per i ragazzi di 15-16 anni: anche piccole dosi possono essere molto dannose. I comportamenti negativi e rischiosi aumentano in proporzione alla quantità di alcol assunta e alla frequenza degli episodi di ubriacatura: episodi di violenza (28,8%), rapporti sessuali (12,5%), dimenticare cose o eventi (45,3%), bere in luoghi pubblici (35,8%).
Le strategie per ridurre i danni alcol-correlati dovrebbero essere orientate all'evitare del tutto l'uso di alcol da parte dei giovani, a fronte dei dati preoccupanti emersi dalle indagini sulla popolazione studentesca a livello europeo. Un altro fronte su cui sarebbe necessario intervenire è rappresentato dai costi ridotti di alcune bevande alcoliche che le rendono facilmente accessibili, soprattutto in contesti dove manca una supervisione da parte degli adulti.