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Adolescenti e alcol.. Proibire serve davvero?

Adolescenti e alcol.. Proibire serve davvero?

Adolescenti e alcol.. Proibire serve davvero?

Adolescenti e alcol.. Proibire serve davvero? Se lo chiedono i genitori, allarmati dal dilagare di un fenomeno che spesso sfugge al loro controllo. Se lo chiedono gli educatori e i politici, chiamati a dare risposte istituzionale. Allora, divieto totale.. per aiutarli, e giusto che le istituzioni scelgono la linea dura?

Quello dell’alcol è innanzitutto un problema culturale, una moda che coinvolge sempre più giovani di ogni età e livello sociale. Vietare può essere utile all’inizio, perche come in famiglia, anche nella sfera pubblica è giusto che gli adulti facciano sentire la propria voce. Ma è solo un primo, modesto contributo alla costruzione di una necessaria controcultura dell’alcol, che pero, come è avvenuto per il fumo, richiede tempo, impegno, comprensione. L’obbiettivo della famiglia e, quindi, dello Stato, è quello di far apparire chi fa uso di alcol sfigato agli occhi degli adolescenti , proprio come è accaduto per fumatori che, oggi, un può si vergognano del proprio vizio e si defilano per praticarlo..

Come? A questa domanda risponde l’Istituto superiore di Sanità consigliando di sfruttare l’anticonformismo degli adolescenti per analizzare con loro gli spot ammiccanti degli alcolici in TV. Un ottimo modo per incrementare capacità critica e responsabilità. Ma puoi, a casa, come devono comportarsi i genitori? La legge può essere un utile appiglio per la famiglia. La mamma, per esempio, può dire al proprio figlio: guarda che non sono inutilmente ansiosa. E’ una legge che ti proibisce di tornare a casa sbronzo e tu la devi rispettare… Inoltre, per certi ragazzi può essere dissuasivo anche il fatto di far pagare alla mamma una multa di 450 euro. Se questo non basta, serve vietare al figlio di bere? Cosa avviene nella testa dell’adolescente posto davanti a un divieto? Proibire ha l’effetto di rendere più misterioso e desiderabile l’oggetto vietato. Ma poi dipende molto dal tipo di famiglia e dalla fiducia reciproca che si installa tra genitori e figli.

Se l’adolescente può contare su una rete affettiva forte, il pericolo di perdere la fiducia e l’affetto del genitore lo spinge a riflettere sulla propria condotta e a negoziare una soluzione. Se, invece, l’adolescente non ha niente da perdere perché i genitori sono stati sempre assenti, il divieto tour court può solo innalzare il muro di incomprensione reciproca. In questo caso, ogni sforzo è vano se prima non si ricuce un rapporto sano. Non porre dei paletti, invece, può portare l’adolescente a sentirsi investito di una fiducia totale e quindi a responsabilizzarsi, oppure, al contrario, indurlo a chiedere sempre di più, consapevole del fatto che il genitore non è abbastanza forte da opporre un rifiuto. Anche in questo caso, una ricetta valida per tutti non esiste: la strategia da adottare dipende molto dal rapporto che si è instaurato con i propri figli. E che è sempre possibile migliorare…

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.gfnews.it/adolescenti-e-alcol-proibire-serve-davvero.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)