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Alcohol Prevention Day: le considerazioni dell’Oms Europa e il riconoscimento all’iniziativa italiana

Alcohol Prevention Day: le considerazioni dell’Oms Europa e il riconoscimento all’iniziativa italiana

Alcohol Prevention Day: le considerazioni dell’Oms Europa e il riconoscimento all’iniziativa italiana

A partire dagli anni Novanta i Paesi mediterranei hanno ridotto con successo i consumi di bevande alcoliche e i danni alcol-correlati. Un successo particolarmente evidente in Italia, dove i consumi pro capite tra la popolazione adulta sono passati dai 12,4 litri del 1990 ai 7,6 litri del 2014 (uno tra i valori più bassi registrati nei 28 Paesi dell’Unione europea).

Come indicato dai dati sulle 4 principali categorie di patologie alcol-correlate, la riduzione dei consumi è evidente nella riduzione dell’impatto dei danni alcol-correlati (dati 1990-2014):

  • la mortalità alcol-attribuibile per cirrosi epatica si è dimezzata
  • l’incidenza dei tumori attribuibili all’alcol (rinofaringe, esofago, laringe, pancreas, fegato, colon/retto e della mammella nelle donne) è diminuita improvvisamente (a livello di Regione europea è rimasta stabile)
  • per quanto riguarda le malattie cardiovascolari, da una parte un consumo moderato è correlato con una diminuzione della morbilità e della mortalità, dall’altra, un consumo pesante di bevande alcoliche anche episodico ha effetti negativi su queste patologie. I dati italiani evidenziano un piccolo cambiamento, come conseguenza delle modalità di consumo italiane (queste patologie sono legate al modello del binge drinking, che in Italia non è dominante)
  • il tasso di infortuni alcol-correlati si è dimezzato.

Radici culturali e riduzione dei consumi

In Italia, l’alcol è da sempre una parte importante della cultura e dell’economia nazionale, ne è un esempio il fatto che il vino sia la prima bevanda per produzione, esportazione e consumo. Il suo modello tradizionale di consumo è legato ai pasti, e si svolge prevalentemente a casa. Il calo dei consumi osservato negli anni è parte di un più ampio cambiamento della società italiana ed è strettamente legato all’implementazione delle politiche di prevenzione sull’alcol evidence-based.

Uno dei traguardi chiave dell’Italia si è raggiunto nel 2001 con l’introduzione di una legge quadro sull’alcol, che ha portato alla realizzazione del primo “Piano nazionale alcol e salute” (2007). Il quadro politico italiano include quanto indicato nella “Strategia globale per ridurre il consumo dannoso di alcol” (WHO Global strategy to reduce the harmful use of alcohol) e il “Piano d’azione europeo per ridurre il consumo dannoso di alcol 2012-2020” (European action plan to reduce the harmful use of alcohol 2012–2020). Tra le misure politiche principali da segnalare:

  • il divieto di acquisto da parte dei minori di 18 anni
  • limiti sulle concentrazioni di alcol nel sangue per le persone che guidano (0,05% per la popolazione generale e 0,00% per i giovani al di sotto dei 21 anni e per i professionisti del volante)
  • regolamenti giuridicamente vincolanti per la sponsorizzazione delle bevande alcoliche e la promozione delle vendite.

La competenza dei sindaci su controllo della sicurezza e ordine pubblico ha portato alla nascita di numerosi regolamenti municipali sul consumo di alcol, tra questi ci sono restrizioni agli orari di vendita, in particolare nelle cosiddette aree della movida (per evitare che si beva negli spazi pubblici), in cui è normato il divieto di vendita di bevande alcoliche tra le 21:00 e le 02:00.

Proteggere bambini e giovani dai rischi alcol-correlati è fondamentale per prevenirne i danni. Per questo motivo il marketing delle bevande alcoliche è un settore di sempre maggiore interesse: attualmente gli investimenti sono stimati a 300 miliardi di euro all’anno e i sempre nuovi tipi di media possono aumentare i livelli di esposizione, in particolare dei giovani.

(...omissis...)

Risorse utili

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.epicentro.iss.it/alcol/apd17OmsEuropa.asp

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)