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Alcol e lavoro: formazione sull'intervento breve nei contesti lavorativi

Alcol e lavoro: formazione sull'intervento breve nei contesti lavorativi

La Regione Toscana è l'ente capofila del progetto nazionale "Formazione sull'identificazione precoce e l'intervento breve per

la prevenzione dei problemi e danni alcolcorrelati nei contesti lavorativi e nell'assistenza sanitaria di base".
Le Regioni che hanno aderito al progetto sono dodici (Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia-Giulia,

Lazio, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia e Veneto) oltre alla Provincia autonoma di Trento.
Il progetto, avviato il 21 aprile 2009 e della durata di 18 mesi, è finanziato con le risorse della legge n. 125 del 30 Marzo

2001, che identifica l'alcol come un importante fattore di rischio per la salute e l'integrità psicofisica dei lavoratori e

sancisce il divieto di assunzione e somministrazione di bevande alcoliche per alcune categorie professionali a rischio.

Queste sono successivamente state individuate dalla Conferenza Stato Regioni del 16 marzo 2006 . La legge, inoltre,

riconosce i medici competenti e i medici del lavoro operanti nei Servizi per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di

lavoro delle ASL, quali figure deputate all'accertamento del consumo di alcol nei lavoratori.
Gli obiettivi che il progetto si propone sono:
- favorire l'acquisizione di competenze specifiche su contenuti, modalità tecniche, di attuazione e di progettazione di     un programma di formazione per l'identificazione precoce dei bevitori a rischio e problematici e l'intervento breve;
- attuare, attraverso le competenze acquisite, un programma di formazione per l'identificazione precoce dei bevitori a

  rischio e problematici e l'intervento breve nei luoghi di lavoro.
- integrare nella pratica professionale la metodologia dell'identificazione precoce dei problemi alcol correlati e

dell'intervento breve;
- diffondere tale metodologia in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale.
Il CAR è stato individuato come ente attuatore del progetto dalla regione capofila ed ha i seguenti compiti:
- coordinamento delle attività progettuali;
- organizzazione dei corsi di formazione di due giorni previsti dal progetto in collaborazione con i referenti delle regioni

  e le pubbliche amministrazioni partner;
- formazione specifica in ciascuna regione;
- preparazione dei materiali formativi;
- assistenza, consulenza e monitoraggio qualora le regioni e le pubbliche amministrazioni partner intendano      implementare sui loro territori la metodologia dell'Intervento breve.