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Alcol e trombosi: considerazioni

Alcol e trombosi: considerazioni

La salute è servita in tavola. E fra i cibi 'amici' del cuore e della circolazione sanguigna ci sono anche insospettabili

peccati di gola. Gli scienziati svelano l'altra faccia di caffè, vino e cioccolato fondente. La bevanda più amata dagli

italiani sarebbe in grado di ridurre la trombosi venosa, mentre il 'nettare di Bacco', se consumato con moderazione, è un

toccasana post infarto. Con buona pace dei golosi, il cioccolato fondente aumenta il potere antiaggregante dell'aspirina. Ma

la lista è lunga. Di dieta 'protettiva' si è discusso a Milano in occasione del 21esimo International Thrombosis Congress, in

programma fino al 9 luglio. Durante l'appuntamento scientifico presieduto da Pier Mannuccio Mannucci, professore ordinario di

medicina interna all'università Statale di Milano e direttore della Clinica medica del Policlinico del capoluogo lombardo,

sono state presentate le più recenti metanalisi che consolidano alcune certezze, come l'intramontabile dieta mediterranea e

la sua capacità di ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, e aprono le porte a nuovi paladini in grado di battere le

malattie trombotiche. A strappare consensi i classici 2 bicchieri di vino al giorno, ai quali gli scienziati attribuiscono

una funzione protettiva nei confronti della trombosi venosa: il vino, spiegano in una nota, "permette una riduzione dei

livelli di fibrinogeno e fattore VII, oggi considerati marker di rischio cardiovascolare. Proprietà che non sembrano avere i

superalcolici". Non solo: un ruolo strategico il vino lo gioca nella prevenzione cardiovascolare secondaria, secondo i dati

presentati in anteprima a Milano da Augusto Di Castelnuovo dell'università Cattolica di Campobasso. Bere alcol moderatamente

è "uno strumento per evitare l'insorgenza di nuovi eventi cardiovascolari ischemici in pazienti colpiti da ictus o infarto. I

numeri parlano di un 20% di rischio in meno, cioè un evento risparmiato ogni cinque", spiega. Secondo gli specialisti, poi, 5

o 6 tazzine di caffè al giorno sarebbero in grado di ridurre del 35% il rischio di trombosi venosa, mentre il cioccolato

fondente mostra un ruolo significativo nell'aumentare l'effetto anti aggregante dell'aspirina. Promosso il pesce ma

soprattutto nella dieta 'rosa': un recente studio dell'università di Tromso in Norvegia associa la riduzione di eventi

trombotici con il regolare consumo di pesce in misura maggiore nelle donne rispetto agli uomini.Nel menu di chi tiene alla

salute del cuore non possono comunque mancare frutta e verdura di stagione, cereali, pesce azzurro, olio extravergine di

oliva e la giusta dose di vino, secondo la tradizione mediterranea. "Ci sono prove che alcuni fattori della coagulazione

siano influenzati dall'alimentazione", assicura Mannucci. E' stato dimostrato che i Pufa n-3 (omega-3) esercitano effetti

positivi sulla funzione delle piastrine. "E, nonostante le evidenze dirette dei benefici dei Mufa (acidi grassi monoinsaturi)

nei confronti del sistema della coagulazione non siano ancora disponibili, la maggior parte degli studi sulle malattie

trombotiche suggeriscono che la dieta di tipo mediterraneo ha tutti i requisiti per diminuire il rischio di trombosi",

aggiunge lo specialista. Altro punto a favore: l'alto contenuto di vitamine e antiossidanti che contrastano l'azione dei

radicali liberi, responsabili, se presenti in eccesso, di danni alle membrane cellulari e al Dna