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Alcol e violenze domestiche: doppio allarme per gli adolescenti

Alcol e violenze domestiche: doppio allarme per gli adolescenti

Alcol e violenze in casa, il doppio allarme per gli adolescenti

I risultati su un campione di 1126 ragazzi genovesi delle Medie raccolti dagli esperti del San Martino
 
di GIULIA DESTEFANIS
 

Un campione di 1126 ragazzi delle scuole medie genovesi. Classi seconde e terze, età compresa tra i 12 e i 14 anni. Un questionario, una dozzina di domande sul consumo di alcol proprio e della famiglia: e un risultato preoccupante. Che, cioè, nell'ultimo anno il 54% di loro ha bevuto bevande alcoliche, nel 15% dei casi l'alcol causa problemi gravi in famiglia, e di questi il 70% di episodi sono di violenza, verbale o fisica.

A raccogliere ed elaborare i dati l'operatrice socio sanitaria del San Martino Patrizia Balbinot, nell'ambito del progetto "Educazione a corretti stili di vita" coordinato dal direttore del Centro alcologico regionale Gianni Testino. L'epatologo – insieme ad altri specialisti perché la formazione fosse a 360 gradi sugli stili di vita e non solo sull'abuso di alcol – ha incontrato tra le "lezioni" nello stesso San Martino e quelle nelle scuole 1487 studenti di diversi istituti, dal Barabino al Burlando, dalle Barrili al comprensivo di Santa Margherita Ligure. E poi i ragazzi di due scuole superiori, gli Emiliani e il Duchessa di Galliera, che però sono stati esclusi dal campione finale: ci si è concentrati sui ragazzi più giovani, sotto i 14 anni, e sulle risposte date in forma anonima al questionario consegnato loro prima degli incontri.

«È l'età la chiave di lettura dei dati – spiega Testino – Parliamo non solo di minori di 18 anni, ai quali è vietata per legge la vendita e la somministrazione di alcolici, ma di ragazzi davvero giovani». Prima ancora delle ammissioni su quanto il problema è diffuso in famiglia, ci sono quelle sul consumo personale: con tanto di motivazioni, che in oltre la metà dei casi (64%) di quel 54% che dichiara di aver bevuto di recente, sono la necessità di sentirsi grandi o accettati dal gruppo. Si beve perché si pensa sia l'unico modo per stare bene con gli altri. Ancora: il 15% dei ragazzi dice di aver praticato binge drinking, ovvero il consumo di più bevande in un'unica occasione, e di essersi ubriacato al punto di stare male. Non conoscono (almeno nel 93% dei casi) l'espressione binge drinking, ma lo mettono già in pratica.

«Al di là del nome, ciò che non conoscono sono i danni che provoca – continua Testino – Quando si beve tanto, in tutti noi ma nei ragazzi ancora di più, si infiamma il cervello per l'aumento nel liquido cerebrale delle citochine, i fattori dell'infiammazione. E rallenta il rimodellamento cerebrale. Se succede oltre 4 volte l'anno il rallentamento è significativo, se lo si pratica per 2 o 3 anni si rischiano danni irreversibili». Poi ci sono i danni al fegato, che sotto i 20 anni non è in grado di smaltire l'alcol e perde parzialmente le sue funzioni ogni volta che si esagera.

«Alla luce di tutto ciò – continua Testino – È preoccupante non solo il 15% di minori di 14 anni che ha scritto di essersi ubriacato, per altro con un 10% che ammette di aver causato sotto l'effetto di alcol danni o aggressioni verbali. Ma soprattutto l'1,5% che dice di bere tutti i giorni e l'1,3% che nota già conseguenti difficoltà nelle attività quotidiane, per esempio scolastiche: percentuali basse, ma comunque esistenti, di baby dipendenti». Poi le rivelazioni sulle famiglie: 170 ragazzi, il 15%, segnalano problemi legati all'alcol.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://genova.repubblica.it/cronaca/2016/05/10/news/titolo_non_esportato_da_hermes_-_id_articolo_3354563-139451790/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)