338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Alcol: fenomenologia di una dipendenza

Alcol: fenomenologia di una dipendenza

 

 

Alcol: fenomenologia di una dipendenza

 

UNA SOCIETÀ PLASMATA DALL’ALCOL  

A differenza delle altre condotte di abuso, l’alcol appartiene alla nostra tradizione sociale e culturale. «Per questa ragione, i primi passi verso un consumo problematico e patologico vengono mossi nell’inconsapevolezza del soggetto, le cui abitudini del bere sono spesso guardate con indulgenza, quando non caldeggiate e condivise» spiega la dottoressa Mariagrazia Movalli, responsabile dell’Unità funzionale di alcologia del Dipartimento di Neuroscienze Cliniche dell’Ospedale San Raffaele. L’instaurarsi o meno di una condotta d’abuso dipenderà dalla predisposizione individuale e da fattori concomitanti.  

 

LA VIA VERSO LA PATOLOGIA  

«Inizialmente l’individuo predisposto può provare semplicemente piacere (diversamente dal soggetto che prova reazioni spiacevoli già alle prime bevute e con buone probabilità diventerà un astemio), e si determinano delle modificazioni transitorie del funzionamento cerebrale che rinforzano nel soggetto la voglia di replicare l’esperienza positiva e piacevole del bere. Così, se l’ambiente è favorente, si può strutturare gradualmente un’abitudine» ci spiega la dottoressa Movalli. Infatti, un effetto comune all’assunzione di tutte le sostanze d’abuso è la modulazione del circuito cerebrale della gratificazione, caratterizzato dalla risposta dopaminergica a livello del nucleo accumbens . L’attivazione di questo circuito ha proprietà motivazionali e incentivanti la ricerca dell’effetto. Ma alcol ha anche una peculiarità, ed è «la riduzione della capacità critica circa il proprio stato psichico che contribuisce a sottovalutare il problema e a non comprenderlo del tutto. Sono i primi passi di una storia che può configurare un Disturbo da uso di alcol » (Il DSM-5, infatti, non separa più l’abuso e la dipendenza da sostanze, ma le unisce nell’unico “disturbo da uso di sostanze” più o meno grave).  

 

ATTENZIONE AI CAMPANELLI D’ALLARME  

Non lo ammetterà neppure a sé stesso, ma chi non ha un rapporto sano con l’alcol può percepirlo e inizierà a porsi delle domande, che spesso scaturiscono dall’osservazione di sé. E quando ciò non dovesse accadere, saranno comunque gli esami del sangue, alcuni disturbi oppure le persone vicine a segnalare l’esistenza di un problema. «Il soggetto può iniziare a sentirsi in colpa e provare un senso di vergogna per la sua impotenza nel controllare le bevute e le conseguenze di stati di ebbrezza, percepita come moralmente inaccettabile» spiega la Movalli che è anche specialista in psicologia clinica. Altre caratteristiche aiutano ad identificare la persona a rischio. Possono comparire black out di memoria, una progressiva tolleranza all’alcol, tanto che ci si accorge di reggere bene e di non ubriacarsi mai. L’organismo sviluppa dei meccanismi di adattamento alla sostanza tossica, per esempio cambiamenti del metabolismo per cui l’effetto ad una stessa dose di alcol è inferiore a prima e dura meno. Possono comparire segnali di astinenza a causa della progressiva diminuzione del livello alcolemico nel sangue, come ad esempio stati ansiosi, cattivo umore, sudorazione, tachicardia, lieve tremore. Spesso questi sintomi si riducono al primo bicchiere; questo porta all’instaurarsi di un’alternanza di fasi di abuso e di momenti in cui il soggetto è in grado di mantenere un funzionamento adeguato, come nelle ore lavorative. 

 

LE DIPENDENZE MULTIPLE  

In attesa del primo bicchiere, il soggetto può anche imparare a ricorrere ad ansiolitici per sedare l’ansia e i primi sintomi d’astinenza. Compare l’inizio di un fenomeno sempre più diffuso, quello del poli-abuso o della dipendenza da sostanze multiple con un consumo patologico di sostanze con effetti analoghi o opposti, come ad esempio l’alcol e la cocaina. «Dopo le abbuffate alcoliche, la cocaina restituisce l’impressione della lucidità e dell’equilibrio motorio, dando al soggetto l’illusione del controllo e arricchendo di fatto l’esperienza del piacere». 

 



(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.lastampa.it/2016/04/14/scienza/benessere/alcol-fenomenologia-di-una-dipendenza-GErcLQFJkrjvqk0CmFnuVL/pagina.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)