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Alcol: manager categoria più a rischio

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Negli ultimi quattro anni le attitudini degli europei riguardo all'alcol sono rimaste immutate, nel bene e nel male. È quanto rileva un sondaggio Eurobarometro appena pubblicato e ripreso dal sito RedattoreSociale.it. Se in media tre intervistati su quattro consumano alcolici fino a tre volte a settimana, le attitudini di consumo di differenziano all'interno dei vari gruppi di età.
Nella fascia di età 15-24 anni si registra un tasso elevato (25%) di consumo compulsivo (‘binge drinking') di alcolici, che si traduce in più di cinque dosi consumate nel corso della stessa serata, almeno una volta a settimana. Di contro, nella fascia over-55 si registra una percentuale elevata di persone che bevono almeno una dose ogni giorno (25%), cosa che praticamente non avviene tra i più giovani (3%). Questa attitudine tra i senior si traduce in un aumento del rischio di malattie croniche per i più anziani. Nell'Ue, il consumo eccessivo di alcolici è la terza causa di problemi alla salute, con un costo economico di circa 125 miliardi di euro all'anno e causa di circa 195.000 morti all'anno, ovvero il 12% delle morti premature tra gli uomini e il 2% tra le donne: queste infatti consumano molto meno degli uomini (68% contro 84%).
I pattern di consumo seguono anche la professione, con la categoria manageriale in testa alla classifica di consumo. I livelli di assunzione cambiano anche in base al paese: in Italia ad esempio si beve con minore frequenza che nei paesi scandinavi, anche se è maggiore la percentuale di quelli che lo fanno quotidianamente (25%).
Per quanto riguarda la consapevolezza dei rischi legati all'alcol, questa si concentra soprattutto sulle malattie legate al fegato e all'intestino (97%), ma sono molti meno quelli che tengono in conto anche il rischio di tumori (67%). Per quanto riguarda i rischi non legati alla salute, la quasi totalità degli intervistati riconosce il legame tra abuso di alcolici e problemi quali violenza domestica e pubblica, scarso rendimento scolastico o professionale.
Tra la categoria dei guidatori invece il rischio di bere e guidare viene sottovalutato, con una percentuale considerevole di persone (14%) che dicono di poter guidare anche con un limite alcolemico superiore alla legge. Per quanto riguarda le iniziative di prevenzione però, una nettissima maggioranza (89%) è favorevole a un limite di età di 18 anni per la vendita di bevande alcoliche in tutta l'Ue. Vi è inoltre un forte appoggio per la lotta contro l'alcol al volante, con l'83% a favore dei controlli a campione da parte della polizia e di un tasso ridotto di alcolemia per conducenti giovani o neopatentati (73% a favore).