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"Alcol: ti avrò ad ogni costo": a Canicattì il Comune si schiera contro l'abuso di alcol

"Alcol: ti avrò ad ogni costo": a Canicattì il Comune si schiera contro l'abuso di alcol

Scritto da Davide Difazio
L'amministrazione comunale si schiera contro gli abusi derivanti dalla somministrazione e vendita e l'uso improprio da parte

della clientela di bottiglie e lattine, contenenti bevande alcoliche e non, fenomeno alquanto diffuso e dai risvolti negativi

in termini di sicurezza urbana, incolumità e salute pubblica. Vietato dunque, vendere alcolici da consumare per strada.

Vietato bivaccare nelle zone del centro e tenere comportamenti contrari alla decenza che possano compromettere l'ordine

pubblico. E' questo ciò che prevede la nuova ordinanza emessa dal sindaco, Vincenzo Corbo.
Il divieto è esteso anche agli esercizi temporanei di somministrazione e vendita, allestiti in occasione di manifestazioni,

fiere, sagre e spettacoli, nonché alle imprese che esercitano il commercio o somministrazione su area pubblica di generi

alimentari e bevande, sia in sede fissa, chioschi, che itinerante. Rimane consentita la vendita purchè le bevande alcoliche

siano consegnate unitamente ad altri cibi da asporto. Non ottemperare a queste disposizioni comporta sanzioni amministrative

agli interessati, il sequestro di quanto utilizzato per commettere la violazione e, ai titolari delle attività commerciali,

la sanzione accessoria della sospensione dell'autorizzazione all'attività di esercizio. Io penso che impedendo la vendita di

alcoolici non si risolva l problema delle risse, allora che facciamo evitiamo gli incendi estivi impendendo la vendita di

accendini o limitiamo gli incidenti evitando la vendita di auto...il mio parere è che si tratti di mera propaganda, il Sindaco

si impegni di più a garantire luoghi di ritrovo per i giovani ed a sistemare le zone degradate della città, forse in questo

modo avrà senza dubbio più seguito.
Quella di imporre il divieto come soluzione di un problema, senza mai entrare nelle pieghe profonde del tema per rintracciare

cause e soluzioni efficaci, è troppo facile come soluzione!!!
Nel caso specifico del consumo di bevande alcoliche questo schema trova davvero la sua sublimazione.
I giovani italiani sono educati all'uso di alcolici da una campagna pubblicitaria permanente su ogni tipo di media. Dalla

primavera di ogni anno iniziano gli spot della birra che vedono protagonisti testimonial di prim'ordine. Passando per

limoncelli, whisky, amari e quant'altro si arriva ai vini autunnali terminando l'anno con il tripudio di "No Martini no

party". Ho certamente dimenticato qualche prodotto molto noto, ma il senso del mio pensiero non cambia: libertà assoluta di

pubblicità di prodotti alcolici.
Bisogna trovare nuove vie che non passino per il facile e semplicistico binomio emergenza/privazione. E' postivo invece il

maggior controllo del territorio messo in campo dalla forze dell'ordine che in questo modo garantiscono al cittadino maggior

sicurezza e scoraggiano episodi di microcriminalità. Il proibizionismo penso non sia la soluzione. E' così negativo bere una

birretta seduti su di una panchina con gli amici a parlare del più e del meno? Non mi sembra. E' ovvio che andare in giro

ubriachi a gettare alcool o bicchieri per le vie canicattinesi o a spaccare bottiglie di vetro in testa alla gente non è

buona norma, ma questo è un altro discorso.
All'inizio del ‘900 negli Stati Uniti, il diffuso consumo di alcool nella popolazione, ed una tendenza tutta conservatrice

spinta fino ad un eccessivo puritanesimo contro qualsiasi stile di vita letto come vizioso, portò alla storica decisione del

divieto di "produrre, importare, esportare e vendere bevande alcoliche" così come era possibile leggere nel XVIII emendamento

alla Costituzione Americana, creato alla bisogna.
Iniziò così, quello che fu definito il periodo del proibizionismo.Servì questa massima restrizione contro l'utilizzo degli

alcolici a mantenere una linea di moderazione fra gli utilizzatori ed i produttori delle bevande incriminate? Assolutamente

no.
Come accade sempre quando, piuttosto che fornire campagne d'informazione e di sensibilizzazione di massa, si generano atti

coercitivi che spingono la gente a comportamenti esattamente opposti alla normativa restrittiva.
La popolazione americana infatti, piuttosto che aderire ad una regola che doveva tener tutti molto lontani dalla bottiglia e

dall'abitudine generale ad alzare il gomito, si ingegnò in tutti i modi, creando ritrovi "segreti" ove poter attingere ai

liquidi alcolici e dove le grandi organizzazioni criminose, trovarono affari sicuri e molto redditizi: nacquero così quelli

che furono denominati "speak easy", i bar clandestini dove fiumi di alcolici venivano versati e venduti ad ogni ora del

giorno e della notte.
In circa quattro anni, il consumo medio pro capite crollò precipitosamente, ma i dati venivano dalle vendite bene o male

controllabili e non certo da quelle reali che vivevano nel sottobosco delinquenziale e di una popolazione che in questo modo,

si ribellava ad una regola imposta alla decisione di vivere nella sregolatezza.
E' da sempre opinione comune che, quando si pongono limiti o divieti, la mente umana subisce una sorta di fascino del

proibito, e si genera l'effetto opposto a quello desiderato. Nel periodo del proibizionismo statunitense, furono molti i casi

di persone che non erano normalmente dedite al consumo di alcool che decisero di divenirne fautori per il solo fatto che,

data la proibizione assoluta, il consumo di alcool assumeva uno spessore altamente desiderabile.
Per migliorare, invece del proibizionismo, occorre maggior senso civico, occorre denunciare i crimini ed isolare chi li

commette, anche se talvolta la legge italiana sembra favorire proprio i delinquenti ma ritornerò su quest'argomento in un

altro editoriale. Vivere qui nel profondo west della provincia di Agrigento è come vivere in tutti gli altri paesi civili del

mondo ma ciò che spaventa è la non consapevolezza di vivere in luoghi dove la criminalità la fà da abitudine. A noi i piccoli

o grandi crimini non fanno differenza,siamo troppo abituati a girarci dall'atra parte, facciamo finta di niente o peggio

ancora non ce ne accorgiamo. E allora da domani, come direbbe Saviano, diventiamo tutti più osservatori!!!
Davide Difazio
Email: [email protected]
Sito web: http://www.asdmetamorphosis.com