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Alcolici, un sorso di troppo e l'Italia non è più la stessa

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di Elysa Fazzino
«Un sorso di troppo», l'Italia dà un giro di vite al consumo di alcolici tra i giovanissimi e fa notizia sul settimanale Usa Time. Il fenomeno dei ragazzi che vogliono bere fino a ubriacarsi è relativamente nuovo nel nostro Paese. Anzi, gli americani che arrivano in Italia notano subito una differenza culturale rispetto agli Stati Uniti. «L'Italia si è sempre vantata si avere un rapporto equilibrato - addirittura divino - con la roba forte», scrive Jeff Israely. «E' una cultura del sorseggiare più che del bere. Gli italiani tradizionalmente servono vino alla tavola familiare, ragazzi e ragazze bevono il primo sorso d'alcol intorno ai 12 anni». L'età minima ufficiale per bere di 16 anni «è spesso ignorata e raramente fatta applicare».
Ma la città di Milano ha deciso che «la festa è finita»: per la prima volta in Italia, i genitori di chi viene colto a bere senza avere l'età e chi fornisce alcol a qualcuno minore di 16 anni sarà punito con una multa fino a 700 euro. Il sindaco Letizia Moratti ha definito la nuova legge «una risposta all'emergenza» piuttosto che «una ventata di puritanesimo».
La misura di Milano, continua il Time, è stata applaudita dal premier Silvio Berlusconi, «che ha avuto la sua buona parte di feste, ma non è conosciuto come un gran bevitore». Berlusconi ha incoraggiato altre città a seguire l'esempio di Milano, e la scorsa settimana una seconda città, la siciliana Caltagirone, ha preso provvedimenti.
Non è sorprendente, secondo il Time, che ci siano segnali di una «mini controrivoluzione culturale», e non da parte dei giovani ma di vecchi volti della politica italiana. Israely cita la reazione di Vittorio Sgarbi, sindaco della piccola città siciliana di Salemi, che sta cercando di affermarsi nella produzione vinicola: «Dobbiamo insegnare ai giovani a bere vino italiano», ha detto Sgarbi. «Se c'è qualcosa da vietare sono la Coca-Cola, la Fanta e altri intrugli simili».
A Roma non ci sono progetti per multare chi beve senza avere l'età né bar e supermercati che
vendono alcolici ai minori di 16 anni. C'è però una nuova misura che vieta la vendita di bottiglie di vetro, nella speranza che limiti gli ubriachi per strada. Il giornalista americano ha fatto un giro a Trastevere. Il manager del Caffè Friends di piazza Trilussa, Leonardo Leuci, gli ha fatto notare che in Italia il problema non è quali leggi sono approvate, ma se vengono applicate o no. In base alla legge italiana, poi, baristi e proprietari dei locali non hanno diritto di chiedere i documenti prima di servire qualcuno.