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Alle calcagna dei teenager per salvarli da droga e alcol: aumenta il ricorso ai detective da parte dei genitori

Alle calcagna dei teenager per salvarli da droga e alcol: aumenta il ricorso ai detective da parte dei genitori

Minorenni che spacciano coca o la consumano, ragazzine che si spogliano in webcam magari per pagarsi la ricarica di un

telefonino, alcol e droga per sballarsi nei week end. Sono solo alcune delle abitudini dei minorenni salentini filmate dagli

investigatori privati assoldati dai loro genitori. Mamme e papà ansiosi, si rivolgono sempre più spesso a detective per

spiare i figli: pedinamenti e indagini in aumento sono la spia di un preoccupante fenomeno di devianza giovanile che si

diffonde nella provincia di Lecce.
«Abbiamo ricevuto decine di richieste solo nell'ultimo anno», dice l'ad dell'agenzia Axerta, Vincenzo Francese. La domanda di

investigazioni è esplosa: considerando che nel Salento ci sono 38 agenzie private, si può ipotizzare che più di un centinaio

di ragazzi siano stati fatti pedinare dai loro genitori. Ognuno è costato alla famiglia dai 300 ai 500 euro al giorno, per

una media di oltre 2000 euro a caso. E a pagare non sono solo famiglie agiate, ma anche quelle che faticano ad arrivare a

fine mese, e riducono i pedinamenti ad un solo fine settimana. Soldi ben spesi, secondo gli investigatori: «Nove volte su

dieci, quando una madre teme che un figlio faccia uso di droghe, ci ha visto giusto», spiegano dall'Axerta.
Di fronte ad alcuni sintomi, come la caduta del rendimento scolastico o l'eccesso di tempo passato fuori casa, scattano i

primi sospetti. A questi si accompagnano solitamente comportamenti distratti, sguardo «assente», incapacità di

concentrazione. Tuttavia le «nuove» droghe sono roba difficile da documentare: coca e pasticche fanno impazzire gli

investigatori. Chi indaga deve ricorrere agli infiltrati, a squadre di due o tre pedinatori per ogni caso, alle videocamere

nascoste in bottoni, penne, pacchetti di sigarette, telefonini. Non è facile star dietro ai ragazzi, anche perché si spostano

continuamente: motorini, macchinette, cambiano gruppo. Per una delle loro pasticche «magiche» o per qualche grammo di coca,

racconta uno 007 privato, sono disposti a vendersi il cellulare. Chi non dovesse trovare la «roba» per strada o a scuola, se

la procura online, dove si stanno moltiplicando i negozi specializzati nella vendita delle più diverse tipologie di sostanze

stupefacenti.
A facilitare la diffusione contribuisce, oltretutto, il prezzo accessibilissimo: con 40 euro arrivano a sniffare coca anche

in quattro. Si cade nel giro molto presto, già a tredici o quattordici anni, dicono gli investigatori. Solitamente si tratta

di ragazzi che hanno alle spalle genitori separati, o travolti dai ritmi frenetici del lavoro. Ma, come sostiene Francese,

«fra il 60 e il 70 per cento di mamme e papà non si rendono conto della situazione se non quando è troppo tardi». Tra i

ragazzi pedinati, c'è pure che si butta in un pub a bere e fumare dalla mattina presto fino alla fine delle lezioni, quando

tornano a casa.
«Ho visto ragazzi di 14 anni passare il pomeriggio in un bar attaccati al videopoker, quello è facile da documentare -

racconta ancora l'investigatore - più difficile è provare che alcune ragazzine si fanno pagare per farsi vedere sulle chat:

siamo riusciti a bloccare una storia tra una ragazzina di 14 anni e un 40enne conosciuto su Internet, che le faceva regali

costosi».
Il momento in cui si produce un aumento della domanda di questo tipo di servizi è proprio l'estate, quando i giovani hanno a

disposizione molto più tempo libero da trascorrere fuori casa. Si eseguono indagini anche su undicenni, per scoprire se siano

vittime di atti di bullismo, diretto o indiretto, da parte dei compagni di scuola. Oppure su figli o nipoti (o anche i minori

in affidamento) lontani per motivi di studio o lavoro, e quindi difficili da controllare. [fla.serr.]