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Alto Garda: l'autobus del sabato sera

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Il consigliere comunale andrà a proporlo a Riva, Arco e Torbole. L'ipotesi è quella di un giro continuo nella Busa dalle 20 alle 3: costo 8mila euro per 4 mesi

TRENTINO.it

Fra tutti i politici nostrani, che - fatte salve le canoniche riunioni d'ufficio - la notte si muovono poco e quindi poco conoscono la «movida» della Busa, l'idea, il progetto, non poteva che nascere da lui: Luca Grazioli detto «Balòta», il consigliere comunale di Riva Domani, che sicuramente (da animatore di decine di feste) è il più nottambulo di tutti. Il progetto è quello del «bus del sabato sera», un mezzo pubblico a completo servizio, dalle 8 di sera alle 3 di notte, dei giovani in libera uscita prefestiva.
 Il progetto non è una semplice trovata per far discutere un po' e poi finire nel dimenticatoio, ma una pensata che Grazioli - dopo aver consultato alcune aziende di trasporti della zona - ha portato avanti con tutti i crismi operativi: dalle modalità ai costi. E che sarà sua premura presentare già in settimana agli assessori competenti dei Comuni interessati: Riva, Arco, Nago-Torbole. L'ipotesi operativa - che ovviamente mira a salvaguardare i ragazzi dai rischi legati alla guida in stato di ebbrezza e a farli spostare in sicurezza da un locale di intrattenimento all'altro, in tutta la Busa - si riferisce ad un pacchetto di 16 sabati nei primi quattro mesi del 2010.
 Grazioli, conti alla mano, è sicuro che questo servizio verrà a costare complessivamente 8mila euro. Dovrebbero farsene carico in toto le tre amministrazioni (3000 euro a testa Riva ed Arco, il resto ai torbolani). O al limite in buona percentuale, fissando un biglietto «politico» da un'euro per l'utenza, libera di salire e scendere come crede. La corriera del sabato sera - un veicolo da 25-30 posti - dovrebbe partire alle 8 da Riva, salire ad Arco, poi a Nago e quindi a Torbole per ritornare a Riva. Un anello a ciclo continuo, con tutta una serie di fermate che Grazioli ha già in testa: tutte, ovviamente, ad un tiro di schioppo dai cosiddetti «locali di tendenza», dove si beve birra e alcolici e si fanno le ore piccole. In attesa del summit con gli assessori competenti, da cui si aspetta un'adesione incondizionata, Luca Grazioli aggiunge altri particolari del suo progetto. Ad esempio che l'esperimento di 4 mesi potrebbe essere allungato alla stagione estiva. Oppure l'ipotesi di dotare il pullman di servizi di animazione e informazione (magari a cura di sponsor). E ancora la possibilità, per i Comuni, di svolgere servizio di monitoraggio «sul campo» di un pianeta giovanile di cui tanto si chiacchiera, senza magari conoscerne aspettative, tendenze e abitudini.
 «Credo che l'autobus - spiega Grazioli - sia una possibile risposta alle domande che ci poniamo davanti a un Tg, ai fiori sul ciglio delle strade, alle lacrime di chi ha perso un figlio per incidente. L'autobus ha acceso il motore, ora basta solo dargli il via!»