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Bolzano: birra e alcol a un euro, polemica sul party di Carnevale

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Birra ed alcol ad 1 euro. Prezzi super-stracciati che hanno già mobilitato per domani più di cinquecento studenti decisi a partecipare al party organizzato dal Bar Haidi di via Renon. La festa inizia alle 6 di mattina e va avanti, ad oltranza, fino a tarda sera. Una scena già vista l'anno scorso.
 Quando il bar era stato preso d'assalto da schiere di giovanissimi arrivati a piedi, in bus, in bici, con lo scooter che alla fine della bevuta, in preda ai fumi dell'alcol, si erano accampati nelle vie e nei giardinetti vicini a smaltire la sbornia. Il prezzo speciale scatta sia sulla birra piccola che sulla "Wotan Wodka" il superalcolico più alla moda nei party dei giovanissimi che, come dice la pubblicità, "risveglia lo spirito che è in te" e che è facile da mandar giù perchè dolce, al sapore di albicocca, fico, sambuco, arancia, melone e pesca.
 Il locale di via Renon ha lanciato l'iniziativa da alcuni giorni ed i ragazzi non hanno resistito: ieri sera la folta schiera decisa ad aggrapparsi al passaparola su Facebook aveva toccato quota 540.
 Peter Koler, responsabile del Forum prevenzione, dice che l'invito lanciato dal locale è pericolosissimo e chiede al sindaco Spagnolli di intervenire per bloccare l'iniziativa: «La legge c'è, è chiarissima e basta applicarla».
 Indignato per quel che sta succedendo anche Alberto Degiorgis - medico di Hands (Centro intervento per problemi di alcol e farmacodipendenza) - che parla di errore gravissimo e propone di vietare iniziative di questo tipo. «Se è partito anche Facebook stavolta rischiamo di avere a Bolzano il primo bottejon», precisa Koler. Scusi, ma che cos'è? «Una festa ad altissimo tasso alcolico già vietata in alcuni Paesi europei. Però ascoltatemi... voglio che una cosa sia chiara. Non sto qui a demonizzare l'alcol perchè non è questo il punto, visto che bere bene è anche uno dei piaceri della vita. E guardate che non me la sto prendendo nemmeno con i ragazzi che, proprio perchè giovanissimi amano trasgredire. Ce l'ho invece, e moltissimo, con gli adulti che continuano ad organizzare iniziative di questo tipo per incassare dei bei soldoni alla faccia degli studenti che vengono usati e poi abbandonati. Ecco, questo mi disturba. Non sopporto di vedere i nostri ragazzi che abboccano e si abbrutiscono ed altri che ne approfittano e che fingono di organizzare qualcosa per farli divertire per poi aspettare la sera e fare la conta degli euro. E poi non sopporto i minorenni usati e traditi. E in questi party ce ne sono». La legge c'è e vieta di vendere alcolici ai minori di 16 anni. Ma come si sa "fatta la legge trovato l'inganno". Infatti non è mai un minorenne ad andare al bancone a prendere da bere ma l'amico con la carta d'identità giusta, ed il gioco è fatto. Koler però non si arrende e spiega che la legge provinciale è molto rigida. «Vieta la vendita di alcolici ai minori di 16 anni, vieta ai gestori di continuare a versare da bere anche a chi non è più in grado di reggere una goccia e dà potere ai sindaci di intervenire quando lo ritengano necessario. Per questo rinnovo l'appello a Spagnolli».