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Cervignano (UD): motociclista morto, la figlia chiede giustizia

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Marzia Arena: «Non cerchiamo vendetta, ma vogliamo che non capiti ad altri quello che è successo a papà»

«Non vogliamo vendetta, ma una vera giustizia, affinchè non capiti che, quanto successo a papà, possa capitare anche ad altri». A parlare è Marzia Arena, figlia di Salvatore, l'operaio di origine catanese deceduto domenica in seguito a un incidente stradale a Brazzano di Cormons. Era in sella alla moto. Dietro di lui la compagna, Patrizia Reale, 45 anni. La loro Yamaha è stata travolta dalla Fiat Punto condotta dall'udinese Alessandro Cera, 52 anni, arrestato dai carabinieri di Gradisca d'Isonzo per omicidio colposo e lesioni personali colpose.
L'uomo era alla guida dell'auto in stato di ebbrezza. Nel prelievo di sangue effettuato in ambulanza, durante il trasporto in ospedale, gli era stato riscontrato un tasso alcolemico superiore a 2, oltre quattro volte il limite (0,5). Solo dopo un'ora e mezza, quando Cera, che era sotto choc, si è calmato, è stato possibile sottoporlo all'esame spirometrico che ha dato come valore 1,61. L'udinese è rimasto illeso e non è stato necessario il suo ricovero in ospedale. Si trova in carcere, dove attende le decisioni del pm Panzeri, che sta preparando la richiesta di convalida dell'arresto. Ieri ha ricevuto la visita del suo legale, Federico Cechet. È apparso un uomo devastato dalla tragica esperienza.
Ancora gravi le condizioni di Patrizia Reale, che nell'incidente ha subito l'amputazione di una gamba e gravissime ferite a un braccio. La coppia viveva in via Matteotti 25 a Cervignano con il secondo figlio di lei, mentre un'altra figlia Valentina, impiegata ai magazzini Dal Cin, vive a Terzo d'Aquileia.
Salvatore Arena era padre due figlie che risiedono a Catania e che ieri mattina sono arrivate a Cervignano con lo zio Filippo. Marzia, 28 anni, impiegata in un call center, ed Emanuela, ventenne, studentessa all'Accademia di Belle Arti di Catania.
È la vicina di casa Ariella Pellis D'Ercole, madre di Ivan, il fidanzato di Valentina, a ricordare Salvatore, operaio alle Officine Fantuzzi Reggiane di Monfalcone: «Una persona molto perbene, sempre disponibile, gran lavoratore». Anche nella mattinata di domenica aveva sistemato e pulito il porticato e poi, nel pomeriggio, come spesso era solito fare per concedersi qualche ora di svago, «era partito con Patrizia per la gita che poi è stata l'ultima della sua vita». Chi lo conosceva esclude che fosse solito correre. Era considerato estremamente prudente.
A completare il quadro di una vita tranquilla e serena sono ancora le parole della signora Ariella, che ricorda la giornata di mercoledì scorso, giorno del suo compleanno, trascorsa tutti insieme in felicità e gioia. Un'atmosfera distrutta tre giorni dopo da un incidente impossibile da evitare.