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Chemioterapia: dieci consigli per l'alimentazione

Chemioterapia: dieci consigli per l'alimentazione

L'appetito che se ne va, la nausea, la bocca che brucia e i sapori stravolti o scomparsi. Per i malati in cura con chemio e

radioterapia mangiare spesso diventa un problema, non ci si nutre più adeguatamente, si perdono centinaia di calorie al

giorno, il piacere di stare a tavola con gli altri. È un disagio in molti casi passeggero, che però è rischioso sottovalutare

o affrontare in ritardo. Non a caso ormai il counselling nutrizionale è (o dovrebbe essere) compreso nel percorso di cura.

L'oncologo di fiducia può essere di grande aiuto, esistono rimedi, farmaci e integratori appositamente studiati per ciascun

problema specifico. Ma anche la spesa al mercato e la cucina di ogni giorno possono diventare un'occasione per recuperare

nutrienti e serenità. E proprio l'estate è un momento propizio. Ecco qualche semplice suggerimento, raccolto con l'aiuto di

Elena Piazza, responsabile del dipartimento di Oncologia dell'ospedale Luigi Sacco di Milano.
CIÒ CHE SI VUOLE E QUANDO SI VUOLE - Mangiare senza orari rigidi, perseguendo una dieta varia e per quanto possibile

rispondente al gusto personale. A volte un piatto colorato (con pomodoro, prezzemolo, una fettina di limone), una golosità

fuori pasto, i piccoli spuntini, che nelle giornate estive si fanno anche più volentieri, possono restituire il piacere della

forchetta.
LONTANO DAI FORNELLI - Oltre ai medicinali che il medico potrà prescrivere contro il senso di nausea e il vomito, aiuta

evitare di mangiare in ambienti troppo caldi, preferendo piuttosto luoghi ben ventilati. Il calore e gli odori di cucina

possono essere un tormento, quindi meglio lasciar cucinare qualcun altro ai fornelli o consumare cibi pronti. Ottimi i

surgelati, purché cotti bene, seguendo scrupolosamente le norme di conservazione e di scongelamento.
IL FREDDO UN BUON ALLEATO - I piatti freddi o comunque a temperatura ambiente risultano in genere molto più gradevoli e meno

nauseanti. I gelati apportano calorie e sostanze nutritive con poco sforzo, sorbetti e ghiaccioli danno sollievo alla bocca

ifiammata e alleviano la secchezza.
MORBIDO È MEGLIO - Via libera a tutti i piatti freddi e al cucchiaio: sformati, frullati, soufflé, gelati, creme e budini

anche per cibi salati, come carne, pesce e verdure. Cibi ben cotti e ben amalgamati, dalla consistenza cremosa evitano una

lunga masticazione e permettono di mangiare in modo adeguato anche a chi soffre di infiammazione delle mucose della bocca

(mucosite) o ha difficoltà a deglutire.
SPEZIE E FORCHETTA DI PLASTICA - Con alcuni chemioterapici accade che certi sapori all'improvviso spariscano o che altri

diventino insopportabili, tipico un gusto metallico persistente in bocca. Si può cercare di correggere le distorsioni

sensoriali con sale e zucchero, ma anche con erbe aromatiche, aceto, spezie, agrodolce, limone, pomodoro. Ottime le

marinature e l'agrodolce, anche per la carne. Un piccolo trucco per evitare sapori gradevoli è lasciare le posate di metallo

nel cassetto e usare quelle di plastica.
Sì ALLE BOLLICINE - Bere succhi di frutta aiuta ad assumere sostanze nutritive. Evitare quelli più acidi, come spremute e

succhi di agrumi, in caso di infiammazione. Le bevande gasate non sono sconsigliate, anzi, aiutano a rinfrescare il cavo

orale. Meglio se bevute fuori pasto e a piccoli sorsi, senza tracannare una lattina intera per evitare la distensione dello

stomaco che amplificherebbe il senso di nausea. Se la bocca duole, bibite e succhi di frutta si possono bere con la

cannuccia. Acqua gasata, tonica, gazzosa e limonata possono alleviare il senso di nausea.
GHIACCIO PER REIDRATARE - Contro la secchezza della bocca vanno benissimo le bevande fresche, bibite gasate a piccoli sorsi,

ghiaccioli o cubetti di ghiaccio, caramelle o gomme da masticare che stimolano la salivazione. Bere sempre un po' prima dei

pasti e cercare di ammorbidire le pietanze con creme e salse.
FIBRE: QUANDO Sì E QUANDO NO - Verdura e frutta di stagione regalano un buon apporto di fibre, particolarmente utili in caso

di stitichezza (e da limitare in caso di diarrea). I legumi sono un'ottima alternativa alla carne e forniscono proteine, ma

facilitano la produzione di aria nell'intestino e sono da evitare in caso di interventi all'addome. Anche gli alimenti

integrali (cereali, pane, pasta) concorrono alla regolarità intestinale, ma devono essere ben cotti.
ATTENZIONE A FUMO E ALCOL - Va da sé che il fumo è da evitare comunque, ma chi è malato tenga presente che le sigarette

aumentano e peggiorano le alterazioni del gusto, le difficoltà di masticazione e deglutizione, e il senso di nausea. Anche

birra e vino sono da bere con molta moderazione per non rischiare di appesantire i malesseri legati alle terapie.
CHIEDERE AL MEDICO - È bene consultarsi sempre con il curante durante i cicli di terapie, per ricevere consigli alimentari

mirati in base ai farmaci che vengono somministrati. Ogni trattamento porta con sé i propri effetti indesiderati da tenere in

considerazione e non è detto che i rimedi funzionino per tutto e per tutti. Anzi. Spezie e sale ad esempio possono essere un

toccasana per risolvere i problemi di chi non percepisce più il gusto dei cibi, ma peggiorare dolore e infiammazione alla

bocca. Alcuni farmaci, poi, hanno regole particolari: chi assume oxaliplatino (un farmaco usato per i tumori del colon) ad

esempio, dovrebbe evitare per un paio di giorni cibi e bevande fredde, che possono scatenare o aggravare il senso di

intorpidimento e formicolio a mani, piedi e collo indotto dall'azione del medicinale sui nervi.