338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Codice della strada ed etilometro, cresce la protesta dei ristoranti

Codice della strada ed etilometro, cresce la protesta dei ristoranti

Fipe boccia le iniziative a carico dei pubblici esercizi contenute nella riforma del codice della strada approvato questa mattina, 6 maggio, al Senato. In particolare viene contestato l'obbligo di impedire la somministrazione di bevande alcoliche a partire dalle due di notte e l'obbligo di detenere un precursore (l'etilometro) all'interno dei ristoranti. Molti interventi inseriti nel pacchetto sulla sicurezza stradale sarebbero inefficaci per prevenire gli incidenti stradali collegati all'abuso di alcol e scaricano sul settore di bari e ristoranti altri divieti, nuovi costi e burocrazia.
«L'anticipazione del divieto alle ore 2.00 - spiega il presidente di Fipe, Lino Stoppani (nella foto sotto a destra) - favorirà nomadismo, trasgressione e abusivismo. L'introduzione generalizzata degli etilometri avrà effetti sui costi e sull'organizzazione del lavoro e l'obbligatorietà di cartellonistica introduce altra burocrazia inutile. È disarmante constatare come la Politica sia lontana dalla realtà e insista con provvedimenti pretestuosi che penalizzano tutta la filiera agroalimentare e avranno effetti sulle dinamiche del turismo nel nostro Paese. È deludente - continua Stoppani - e mortificante per il settore dei pubblici esercizi constatare questo accanimento vessatorio, mentre il problema andrebbe affrontato inasprendo controlli e sanzioni, coltivando i buoni comportamenti, che toccano il ruolo educativo e formativo dello Stato. Meglio ancora se a tutto ciò si accompagna anche la sensibilità e la responsabilità dagli operatori, ma tralasciando provvedimenti inutili e autolesionistici».Secondo Fipe il testo che adesso passerà alla Camera cerca di scaricare sui pubblici esercizi la responsabilità di un servizio pubblico che a loro non compete. Nel dettaglio, la proposta prevede che sia obbligatorio per locali ed esercizi pubblici possedere gli etilometri. Inoltre, scatta dalle 3 di notte il divieto di vendere le bevande alcoliche nei locali notturni. Negli Autogrill sulle autostrade il divieto va dalle 22 alle 6 (multe da 2.500 a 7.000 euro) e dalle 2 alle 7 per la somministrazione di bevande alcoliche (multe da 3.500 a 10.500 euro). Ancora, gli autotrasportatori e chi ha preso la patente entro tre anni non potrà bere alcolici prima di mettersi alla guida (multe da 155 a 624 euro).«Si sta per aprire la stagione estiva che vede protagonisti i pubblici esercizi - sottolinea il neo vicepresidente Fipe Alfredo Zini -. Chiaro è che la limitazione imposta dalla riforma al codice della strada porterà inevitabilmente a un'emigrazione dei clienti verso zone più libere. Inoltre è inconcepibile che si vada a sobbarcare la spesa per l'acquisto di un "precursore", un etilometro per capirci, a carico del ristoratore. Lo Stato dovrebbe quanto meno provvedere all'acquisto delle apparecchiature. Non ci troviamo inoltre d'accordo sulle sanzioni a carico della categoria previste per chi non ottempera alla nuova normativa. Non ci tiriamo indietro, abbiamo sempre sostenuto le iniziative legate alla sicurezza, ma c'è un'altra questione basilare: un cliente, prima di uscire dal ristorante, effettua il test e si mette alla guida; la polizia lo ferma, rieffettua il test e scopre essere differente da quello precedentemente eseguito. Ne nasce una contestazione, che sfocerebbe su questioni di carattere tecnico e legate alla manutenzione dell'attrezzatura del ristoratore, che può solo portare ad avere problemi, non legati al servizio, con la clientela».
Oltre a Fipe, immediate le polemiche anche da parte di altre associazioni. «Questa riforma del Codice della strada - spiega Giordano Biserni, presidente dell'Asaps, Associazione sostenitori amici Polizia stradale - sta diventando sempre più sorprendente. Dalla tolleranza zero si sta passando alla tolleranza 100, anzi 150 visto che si voleva assurdamente elevare anche il limite di velocità. Dopo l'accantonamento del provvedimento che limita l'apertura degli orari dei locali della notte voluto dal sottosegretario Giovanardi, dopo l'ipotesi di elevare i limiti di velocità a 150 nelle autostrade, dopo la sospensione della patente tranne che per 3 ore al giorno, con l'emendamento grappino, per chi ha particolari esigenze di lavoro o sociali (chi è che non ne ha alzi la mano!). Il pacchetto di provvedimenti, pur con alcuni aspetti positivi, quando sarà varato (se sarà varato in questa stesura) a parere dell'Asaps non contribuirà minimamente ad elevare il livello della sicurezza stradale. Troppe le spinte lobbistiche, troppi i gruppi di pressione economica messi sotto protezione».«Ci auguriamo - spiega poi Carmelo Lentino, portavoce di "BastaUnAttimo" la campagna nazionale per la sicurezza stradale e contro le stragi del sabato sera promossa da AssoGiovani e dal Forum nazionale dei giovani - che alla Camera dei Deputati nel provvedimento di riforma del codice della strada siano inseriti interventi più incisivi soprattutto per quanto riguarda la reale educazione stradale. Come già ribadito - continua Lentino - servono interventi che possano realmente portare ad un cambio di marcia nel nostro Paese per contrastare le stragi che ogni giorno si verificano sulle strade. Servono norme che abbiano realmente effetti reali e per la sicurezza sulle strade va fatto ogni sforzo sempre mantenendo quel clima di condivisione utile per interventi di questa portata».
Nel frattempo sulla strada si continuano a stendere lenzuoli bianchi. Come prima e, anzi, anche più di prima, specie fra i giovani (+11%) e di notte (+32%). Si era parlato di lotta all'uso di droga, alcol e telefonino, di scarse distanze di sicurezza, mancate precedenze e pirateria stradale. Tutte cose ormai dimenticate perché per contrastare queste violazioni servono agenti sulle strade. Ma fino a oggi non si è visto nessun aiuto alle forze dell'ordine.
È comuqnue dal mondo della ristorazione che si levano le maggiori voci di dissenso. Ruggero Bonometti (nella foto a destra), patron dell'Osteria Nonna Mercede di Brescia e segretario dell'Arthob, ad esempio, sottolinea che «tutto questo proibizionismo è sbagliato e va solo a danneggiare i pubblici esercizi. I provvedimenti dovrebbero andare piuttosto nella direzione di una maggiore informazione. I clienti dei locali che non possono somministrare alcolici dopo le 2 di notte possono benissimo acquistarli in altri posti o portarseli da casa: la proposta quindi non risolve niente. Inoltre, molto più grave dell'alcol è l'effetto delle droghe, un problema che andrebbe combattuto con più decisione. Bisogna poi tenere presente - aggiunge Bonometti - che bevande del tutto lecite come gli "energy drink", abitualmente miscelate ai superalcolici, possono aumentare gli effetti dell'alcol fino a 10 volte. Questo rappresenta una contraddizione se ci si accanisce solo e soltanto contro le bevande alcoliche. Da parte del Governo ci vorrebbero provvedimenti mirati alla diffusione di una vera e propria cultura dell'alimentazione. Il vino, in particolare, è un prodotto da valorizzare, importantissimo per l'economia italiana. Un modo concreto per limitare gli incedenti sulle strade causati da ebbrezza potrebbe essere ad esempio quello di introdurre un servizio taxi notturno con costi agevolati in modo da dissuadere chi beve dal mettersi al volante costituendo un pericolo per se stesso e per gli altri».A Bonometti fa eco Matteo Scibilia (nella foto a sinistra) dell'Osteria della Buona Condotta diOrnago (Mi) nonché presidente del Consorzio Cuochi di Lombardia: «Preoccupa la continua intolleranza nei confronti dell'alcol. Innanzi tutto bisognerebbe analizzare meglio in quali categorie di esercizi esso costituisce un pericolo maggiore. Un conto è la Ristorazione, un altro quei pubblici esercizi dove al consumo di alcol si mescolano altre sostanze come droghe. Per il nostro Pese il vino è un prodotto importante, che dà lavoro a moltissime persone. Mettere in difficoltà questo settore potrebbe avere dei gravi contraccolpi sull'economia in un momento come quello attuale. Un altro aspetto importante - evidenzia Scibilia - è che i pubblici esercizi non sono farmacie, né possono obbligare i clienti a sottoporsi all'alcol-test. E poi, se i valori dovessero essere fuori norma, che cosa dovrebbero fare? Chiamare i carabinieri? La Ristorazione fa parte della nostra cultura, è una ricchezza del Paese, e non ha molta colpa di ciò che succede sulle strade. L'enogastronomia dovrebbe rappresentare un trampolino per il rilancio dell'economia, ma così facendo il Governo mette solo i bastoni fra le ruote».«Il ristoratore deve forse diventare un "tuttologo"? - si domanda Lucio Pompili (nella foto a destra), presidente dell'Associazione dei Cuochi di Marca -. Dovrebbe forse fare controlli del tasso alcolico dei clienti che lasciano il suo locale? Il Governo deve capire che i ristoranti non sono istituti preposti al controllo, gli si può chiedere, al limite, di usare il buon senso. Quello dell'alcol nelle strade è un falso problema, perché riguarda esclusivamente il singolo cliente, che può aver già bevuto prima di entrare in un locale, o aver acquistato alcolici al supermercato. Il problema di fondo è che chi fa le leggi probabilmente non ha sufficienti competenze in materia. Al tavolo di discussione dovrebbero sedere, piuttosto, i rappresentanti delle associazioni di categoria, che in un momento come questo potrebbero apportare elementi fondamentali per la correzione di un testo di legge sbagliato. La Ristorazione è indispensabile per altri due settori fondamentali quali il Turismo e l'Agricoltura. Al giorno d'oggi il cibo è sinonimo di cultura, per lo chef diventa un vero e proprio linguaggio. La Ristorazione è fatta da figure altamente qualificate (ad esempio i sommelier), e altrettanta preparazione culturale andrebbe fornita, da un lato, ai produttori delle materie prime, dall'altro, ai consumatori, per chiudere così il cerchio della filiera. Chiedo dunque - conclude Pompili -, da una parte, alle istituzioni di ascoltare le necessità di un settore che ormai "alla frutta", riformulando il sistema delle licenze che devono essere contingentate o, se non lo sono, che i controlli siano coerenti in tutti i comparti; dall'altra, ai miei colleghi chiedo maggiore coesione, che in maniera seria si uniscano mettendo da parte le gelosie, solo con un sano spirito di competizione. Associazioni come il Consorzio dei Cuochi di Lombardia e i Cuochi di Marca nascono proprio per aggregare i ristoratori verso obiettivi unitari, dal momento che da parte delle associazioni di categoria mancano attenzioni e interventi concreti».
Le novità prospettate dal disegno di legge
MINICAR: inasprimento delle sanzioni per chi trucca motorini e minicar, da 389 a 1.556 euro per il meccanico e da 148 a 594 per il proprietario. Introduzione dell'obbligo delle cinture nelle minicar.
TEST ANTIDROGA: Obbligatori per il primo rilascio della patente e per il rinnovo di quella "professionale".
DROGHE: possibilità di essere sottoposti ad esami con strumenti o di campioni di mucosa o del cavo orale quando c'è ragionevole dubbio che il conducente sia sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.
LICENZIAMENTO AUTISTA: Chi ha subito la sospensione della patente professionale perchè ubriaco o sotto gli effetti della droga può essere licenziato per giusta causa dal datore di lavoro.
DEROGA A PATENTE SOSPESA: il prefetto può concedere deroghe alla sospensione della patente, a determinate condizioni, per recarsi al lavoro o per fini sociali.
ALCOL: obbligatorio per locali ed esercizi pubblici possedere gli etilometri. Inoltre, scatta dalle 3 di notte il divieto di vendere le bevande alcoliche nei locali notturni. Negli Autogrill sulle autostrade divieto dalle 22 alle 6 (multe da 2.500 a 7.000 euro) e dalle 2 alle 7 per la somministrazione di bevande alcoliche (multe da 3.500 a 10.500 euro). Ancora, gli autotrasportatori e chi ha preso la patente entro tre anni non potrà bere alcolici prima di mettersi alla guida (multe da 155 a 624 euro).
MULTE DIVISE TRA ENTI E COMUNI: i proventi delle sanzioni per eccesso di velocità sono al 50% dei proprietari delle strade e al 50% dagli enti locali. Inoltre, i proventi delle sanzioni amministrative e pecuniarie vanno destinati alla manutenzione stradale, alla polizia e all'istruzione sulla sicurezza stradale.
MULTE A RATE: chi ha un reddito fino a 15mila euro può rateizzare il pagamento delle multe superiori a 200 euro. Inoltre, è ridotto fino a 60 giorni il termine per la notifica delle multe.
BAMBINI: chi trasporta su un motociclo un bambino (fino a un metro e mezzo di altezza) non deve superare i 60 km/h. Per i minori dai 5 ai 12 anni è obbligatorio un apposito seggiolino di cui sarà il ministero dei Trasporti a definirne le caratteristiche. Sulla bici il casco per i ragazzi fino a 14 anni è obbligatorio.
CICLISTI: chi commette una infrazione con la bicicletta pagherà una multa ma non vedrà tolti i punti dalla sua patente. Inoltre, nessuna sanzione se si parcheggia la bici sul marciapiede o nelle aree pedonali.