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Consumo di alcol e rischio di aritmie ventricolari: una ricerca australiana

Consumo di alcol e rischio di aritmie ventricolari: una ricerca australiana

Consumo di alcol e rischio di aritmie ventricolari

Un gruppo di esperti australiani ha eseguito uno studio su una casistica molto ampia per verificare la relazione fra consumo di bevande alcoliche e rischio di aritmie ventricolari e di decesso improvviso da cause cardiovascolari. I risultati hanno confermato solo la relazione tra alcol e decesso improvviso.

Secondo gli autori della ricerca, precedenti studi avevano dimostrato una relazione con una curva “a U” tra consumo di bevande alcoliche e decesso improvviso da causa cardiovascolare, ma c’erano poche evidenze sull’eventuale ruolo dell’assunzione di tali bevande nella comparsa di aritmie ventricolari. Per questo motivo, hanno eseguito uno studio che valutasse le associazioni tra l’assunzione di alcol totale e quella specifica per tipo di bevanda da una parte e, dall’altra, le frequenze di aritmie ventricolari e di decessi improvvisi da cause cardiovascolari. Allo scopo sono stati utilizzati dati estratti dalla Biobanca

Struttura presso la quale si custodiscono campioni biologici, che vanno da campioni di sangue a organi

">Biobanca della Gran Bretagna.

L’introduzione di alcol registrata alla prima osservazione di ciascun caso considerato è stata calcolata sulla base delle bevute standard per settimana della Gran Bretagna, equivalenti a 8 gr di alcol. I risultati sono stati valutati facendo riferimento ai ricoveri e ai decessi registrati per i casi analizzati. L’effetto del consumo di alcol è stato definito con specifici metodi statistici. La casistica ha incluso 408.712 persone di mezza età, per il 52.1% di sesso femminile, seguite per un tempo mediano di 11.5 anni.

I riscontri di aritmie ventricolari sono stati 1733 e 2044 sono stati i decessi da cause cardiovascolari. Per quanto riguarda le alterazioni del ritmo cardiaco, non si è rilevata una chiara associazione con il consumo di alcol totale, mentre l’assunzione di quantità più elevate di superalcolici si è correlata con una maggiore probabilità di sviluppo di aritmie ventricolari. Non si sono rilevate associazioni significative con altre bevande alcoliche.

Per il rischio di decesso improvviso da cause cardiovascolari, la relazione con il consumo di alcol ha confermato l’andamento a U già definito da altre ricerche. In particolare, l’introduzione di meno di 26 bevute per settimana si è correlata con il rischio più basso. Inoltre, bere quantità maggiori di birra, sidro e superalcolici si è associato con un potenziale rischio più alto di morte improvvisa da cause cardiovascolari, mentre l’introduzione di elevate quantità di vino rosso e di vino bianco si è associata a un rischio più basso. 

(...omissis...)