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News di Alcologia

Disagio giovanile: una crescita pericolosa

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di David Crucitti - Di colpo qualcosa accade, senza preavviso ci si ritrova nel buio più totale, un buio strano dal quale non si vede via d'uscita.
Un problema grande o piccolo che sia, può scatenare in una mente fragile l'inimmaginabile, gli equilibri saltano ed ai loro occhi, qualcosa, gli ha distrutto la vita. Non si comprende bene cosa scateni la decisione più insensata della propria esistenza, la presunta fine di un dramma reale o immaginario, l'ultimo atto di una vita che ha realizzato che la vita stessa, alla fine, non vale la pena di essere vissuta. Sin dall'antichità il suicidio ha accompagnato il percorso evolutivo dell'uomo, potremmo dire che sia nato con esso, sin dall'origine, potremmo considerare il suicidio come componente ben inquadrata nella società, tutti bene o male conoscono qualcuno che si è tolto la vita.
Ma qualcosa nell'attuale società ha fatto scattare un serio allarme, i medici parlano chiaro, i suicidi negli ultimi anni sono aumentati in modo spropositato, ma quello che più preoccupa, è la diffusione dell'estremo gesto tra i giovani, sempre più giovani si tolgono la vita: ma perché, cosa sta succedendo. I motivi potrebbero essere molteplici, tutti potrebbero darsi una spiegazione, ma non basta, per capire meglio cosa sta accadendo nelle menti dei giovani di oggi, è importante ascoltare un medico specialista, una persona inserita nel problema che con parole semplici possa fare un quadro completo, e perché no, anche un quadro clinico e nello stesso tempo, anche morale.
Il dott. Antonino Nucera è un noto ed apprezzato psichiatra reggino, la sua trentennale esperienza darà certamente un valido contributo a chi vede, ma non comprende. Il dott. Nucera -esordisce- "Il suicidio giovanile è senza dubbio in serio aumento, non c'è alcun dubbio, come nel resto del mondo anche nel nostro territorio, i motivi sono certamente di carattere sociologico e legati ad una crisi di valori. Un tempo si viveva meglio, era radicato il valore sacro della famiglia, l'importanza della fede, ed il rispetto del lavoro. Proprio grazie a questi valori, tanti giovani venivano frenati dal compiere un tale gesto per paura di peccare o per non dare un forte dolore ai propri cari".
-continua- "Il suicidio giovanile è in aumento anche perché i disturbi dell'umore sono in forte crescita, occupano il secondo posto nella classifica delle malattie, secondi soltanto ai problemi cardiovascolari. Il suicidio rappresenta il fenomeno più importante di tutto quello che comprende la psichiatria, rappresenta il maggiore rischio per chi soffre dei disturbi dell'umore (es. depressione), l'allarme è mondiale, i tanti congressi nazionali e mondiali sul tema suicidio lo dimostrano".
Come confermato dal dott. Nucera, il problema è fortemente aumentato, già nel 2008 dalla Germania arrivano i primi segnali, le percentuali di suicidio giovanile aumentano, sono numeri pazzeschi, anche facebook, noto social network mondiale, è accusato di essere il responsabile principale di numerosi estremi gesti da parte di adolescenti e non.
Il noto psichiatra -continua- " Il giovane che incontra difficoltà lavorative e che comunque vive una condizione di precarietà, proprio per non poter programmare il suo futuro, può andare incontro ad una depressione il cui rischio maggiore è il suicidio. La depressione, ribattezzata "Il male oscuro", fa sparire la voglia di vivere nelle persone di qualunque età che diventa particolarmente grave in soggetti giovani. Con maggiore frequenza del passato, i giovani di oggi giungono all'idea che non vale la pena di continuare a vivere, e che la morte tramite suicidio, rappresenta la liberazione dalla sofferenza".
Abbiamo visto insieme al dott. Nucera che la principale causa che porta al suicidio è rappresentata dalla depressione, molti giovani cadono in questo vortice, molti ne escono, altri no, si trascinano per anni fino a quando, come si accennava prima, non realizzano che la loro vita è distrutta. Ma esiste la possibilità di prevenire il suicidio di un soggetto giovane?
Il dott. Nucera -risponde- " Prima di tutto vanno trattate quelle condizioni psicopatologiche (depressione-psicosi) che possono determinarlo, il trattamento -cura- deve comprendere tutti gli strumenti messi a disposizione dalla scienza medica ( interventi psicologici, farmacologici e fisici)". -continua- "Di depressione si guarisce completamente nella stragrande maggioranza dei casi, a condizione che venga attuato un trattamento integrato. Quest'ultimo rappresenta l'intervento sinergico delle varie possibilità di cura: contemporaneamente farmacoterapia e psicoterapia".
Abbiamo visto dal lato clinico cosa succede nelle menti dei giovani, ma come anticipato prima, vediamo cosa può dire uno psichiatra dal lato morale della faccenda, Nucera -conclude- " Sul suicidio di un giovane si deve principalmente interrogare la famiglia, ma soprattutto le varie istituzioni per la responsabilità che hanno nell'educazione dei giovani e nell'offrire prospettive di vita che portano al prevalere delle gratificazioni sulle frustrazioni, in atto è esattamente il contrario".
Sono troppi i giovani che scelgono di farla finita, l'età media è dai 15 ai 28-32 anni, molti di loro fondamentalmente "non avevano nessun problema", questo dicono dopo il fattaccio le famiglie dei ragazzi, in realtà il problema esiste ma non si vede, è questa la gravità della cosa, è in atto un disagio ma non se ne accorge nessuno. Oggi molti ragazzi vivono con troppa facilità esperienze di droga e alcool, sono lontani anni luce da quello che è il sereno vivere giornaliero, vogliono tutto e subito.
La famiglia sta sparendo dietro la continua ricerca dell'affermazione personale e del danaro, i bambini trascorrono la maggior parte della loro giornata in asili e ludoteche, i facili divorzi, le famiglie allargate e tutto il resto, non fanno altro che sgretolare il fondamento che rappresenta la sicurezza di una famiglia. Proprio quest'ultima, la famiglia, come accennava lo psichiatra, è responsabile della vita del giovane, sin dalla nascita, ma se questa manca, o peggio, se fa finta di esserci, un giorno, se accadrà qualcosa di spiacevole, non potrà dire, " Non aveva nessun problema".