338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Droga e drink già ad 11 anni. L'impegno di AA nelle scuole

Droga e drink già ad 11 anni. L'impegno di AA nelle scuole

«Droga e drink a 11 anni»

Alcolisti anonimi: «Tanti giovanissimi bevono per divertirsi anche se stanno male»

 

«Ormai iniziano a bere alcol a undici anni. C’è un crescendo per quanto riguarda il consumo di alcol. L’emergenza, purtroppo, comincia alle scuole medie».

Alessandro è il referente degli Alcolisti Anonimi per la provincia di Varese. Gli incontri animati in diversi istituti scolastici del territorio gli danno il polso della situazione. Mentre le forze dell’ordine continuano a ritirare patenti per guida in stato di ebbrezza e intervengono davanti ad alcuni locali e nei parchi per gli schiamazzi causati da persone ubriache, lancia un appello.

«Occorre informare i ragazzi - dice - e le loro famiglie, l’alcol fa veramente male quando si comincia ad abusarne da adolescenti».

Nelle scuole gli Alcolisti anonimi rispondono alle domande dei ragazzi. Alcune sono inquietanti: «Come si superano le ansie senza farsi del male con fumo o alcol? Esiste un’età minima per diventare alcolista? Come mai il troppo bere porta a vomitare?», quesiti che lasciano intuire una certa esperienza in materia.

Inquieta il post-it consegnato da una ragazza ai relatori: “Da cosa si comincia per smettere di bere? Ho paura che io possa diventare un’alcolista, perché nonostante io sia stata così male da ripromettermi che non avrei più bevuto, l’ho rifatto e lo farei anche ora”.

«Noi diamo spazio ai ragazzi, li ascoltiamo e rispondiamo ai loro dubbi - spiega Alessandro -. Alcuni dichiarano apertamente che, per divertirsi, devono bere. Lo fanno ogni fine settimana, già alle medie».

Parliamo di birra?

«No, di qualcosa di più. Mischiano di tutto: birra e superalcolici e magari sostanze stupefacenti, per non dire del tabacco. Noi non possiamo fare più di tanto nelle scuole, sappiamo però che il pronto soccorso si riempie ogni fine settimana. Questi ragazzi sono troppo giovani, non vengono da noi, affrontano altri percorsi, psicologici, di aiuto scolastico, legati al Sert».

Gli Alcolisti raccolgono i bigliettini, qualcuno li firma. E scatta il dialogo con insegnanti e dirigente scolastico, con discrezione si avviano colloqui fra genitori e psicologo.

«Non facciamo prevenzione - chiarisce Alessandro -. Cerchiamo di portare maggiore consapevolezza in quello che stanno facendo. L’alcol a quell’età, in qualsiasi quantità, fa male, la dose deve essere pari a zero fino a 18-20 anni. L’alcol lavora all’interno del nostro corpo a livello cerebrale, sul sistema nervoso, gli effetti si vedono col tempo».

I ragazzi sanno che finiscono per vomitare?

«Si accorgono di stare male, poi finisce lì, il sabato dopo la scena si ripete. Non capiscono che il danno più grave si crea all’interno. Uscire dalla dipendenza non è facile, imparare a bere per altre ragioni è importate: si può gustare con piacere un calice di vino o bere una birra in compagnia. Ma loro dicono che non riescono a divertirsi se non bevono. Cercano un determinato effetto, poco importa se si giochino la patente. Vogliono essere altro da sé».

(...omissis...)

Angela Grassi

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: https://www.prealpina.it/pages/busto-arsizio-droga-e-drink-a-11-anni-202946.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)