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Experimental Biology 2010: progressi della ricerca preclinica nella cura degli effetti tossici

Experimental Biology 2010: progressi della ricerca preclinica nella cura degli effetti tossici

I progressi sullo studio di un enzima, la cocaina esterasi (CocE), in grado di ridurre la tossicità della cocaina nelle

emergenze cliniche sono stati presentati durante il meeting Experimental Biology 2010 negli Stati Uniti.
Durante la conferenza sono stati discussi ben tre studi sulla cocaina esterasi, un enzima batterico in grado di trasformare

la cocaina in metaboliti non psicoattivi. Gli studi, prodotti dalla University of Michigan negli Stati Uniti, erano orientati

a diversi aspetti dell'argomento.
Il primo si è occupato di studiare la capacità del CocE di scindere la cocaina e i suoi metaboliti attivi, anche

nell'eventuale presenza nell'organismo di altre sostanze coassunte dai tossicodipendenti. Negli studi di laboratorio

realizzati in vitro, infatti, i ricercatori sono stati in grado di evidenziare il corretto funzionamento del CocE in presenza

di sostanze come l'alcol, la fenilciclidina, la morfina e la nicotina, che avrebbero potuto agire da sostanze interferenti.
Il secondo studio riporta invece l'attività in vivo, sulle scimmie, di una forma ad azione prolungata del CocE. I ricercatori

hanno dimostrato un miglioramento degli effetti cardiovascolari acuti causati proprio dalla cocaina.
Infine, viene riportata la capacità di una forma termostabile dell'enzima CocE, di contrastare la cardiotossicità associata

ad un uso cronico della cocaina, attraverso degli esperimenti su un modello animale. Gli studi, considerando anche precedenti

pubblicazioni sull'argomento enfatizzano l'interesse su questo meccanismo di azione che può rivelarsi promettente per lo

sviluppo di nuove potenziali terapie per contrastare gli effetti tossici della cocaina, anche in considerazione del fatto che

allo stato attuale non sono disponibili terapie approvate dall'agenzia americana del farmaco (FDA) per questa problematica

clinica.