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News di Alcologia

Ferrara: per i giovani è più facile ubriacarsi

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"Sono stato giovane anch'io: ho fatto le mie solenni stupidaggini e ora provo a raccontarle a mio figlio perchè, nel suo mondo più difficile di quanto non fosse il nostro trent'anni fa, riesca a smarcarsi un po' dalle insidie...". Il cinquantenne si aggiusta gli occhiali dalla montatura scura, il sorriso è velato dall'inquietudine. Le insidie di cui parla, pensando al figlio quindicenne, si chiamano alcol e droghe. "C'erano anche ai nostri tempi, non veniamo dalla luna - prosegue, stringendo ora meccanicamente i freni della bicicletta -; ma se guardo cosa sta accadendo anche a Ferrara, e se ascolto i racconti di mio figlio, mi prende una gran preoccupazione".Si diffonde, racconta il professionista, l'abitudine del bere compulsivo tra i ragazzi, anche giovanissimi: "Ho letto la recente inchiesta del ‘Carlino' sulla campagna anti alcol promossa nei locali cittadini; non c'è che dire, ho verificato personalmente che in molti esercizi viene chiesta l'età o addirittura la carta d'identità ai ragazzi che ordinano, se non una birra, un bicchiere di vino o un super alcolico. Però ci sono alcune enoteche dove si beve senza alcun problema, magari mandando avanti l'amico che ha già compiuto i 16 anni. Ma quel che è peggio, ci sono esercizi che riforniscono i ragazzi per le loro feste, fornendo casse e casse di alcolici badando solo all'incasso...".
Lo sfogo del padre apre uno spaccato della società ferrarese: "La diffusione dell'alcol tra i giovani è altissima; mio figlio è un ragazzo a posto, però mi parla dei suoi amici che sballano sistematicamente, che stanno male, uno addirittura è finito all'ospedale in coma etilico. Non per vizio, ma per la ‘moda' di bere in modo spasmodico. Io a lui provo a dare consigli, gli dico di non mescolare vino, birra, super alcolici, non mi meraviglio che un ragazzino voglia provare qualche... ebbrezza - il papà torna a sorridere -, mi chiedo però perchè i controlli non siano più serrati, in particolare nei confronti di alcuni locali dove viene persino pubblicizzata la mescita dell'assenzio".
Alcol, se non a fiumi, sicuramente in quantità: "Parlo con i genitori dei coetanei di mio figlio, anche loro mi confermano la stessa ansia: oggi è facile entrare nel giro dello ‘sballo'. Non dò la colpa agli esercenti perchè la responsabilità l'hanno spesso le famiglie per prime, le scuole non sono immuni da qualche responsabilità e comunque i nostri figli sono bombardati da pubblicità, messaggi televisivi e film in cui la ‘vita spericolata' diventa quasi un modello di riferimento. Però poi scopri che c'è il barista che ti vende la cassa di birra e vodka senza problemi, o quello che addirittura è nel giro dello spaccio di droga. Sicuramente si tratta di casi isolati - prosegue il genitore -, qualche controllo in più però non guasterebbe".
Una sera, incalza, l'ha chiesto direttamente lui, telefonando ai vigili urbani: "Mio figlio era tornato con gli occhi un po' lucidi, non alticcio ma si capiva che sarebbe bastato un altro bicchierino a farlo star male, perciò mi sono sentito, da cittadino e genitore cosciente, di avvisare il comando con una segnalazione tra l'altro molto precisa. Mi hanno detto che avrei dovuto telefonare alla ‘polizia commerciale'; era il consiglio giusto - sottolinea - ma credo che più che un approccio burocratico, legato alle competenze formali, si debbano valutare anche le ansie dei cittadini. Magari il passaggio di una semplice pattuglia di vigili o carabinieri, può indurre i ragazzi a lasciar giù il bicchiere...".La campagna contro l'alcol e la droga, comunque va combattuta anche in famiglia: "Nel mio piccolo cerco di farlo tutti i giorni, raccontando a mio figlio le c..., pardon le cretinate che ho fatto quando avevo la sua età. Per fargli capire che non sono il vecchio proibizionista che può immaginare, ma una persona che ha vissuto esperienze analoghe pur in una fase della nostra società meno inquieta di quanto non sia oggi anche a Ferrara. Sono certo - conclude il papà - che ci sia uno sforzo sincero anche di tanti esercenti, per rispettare e far rispettare le regole. Ma girando, la sera, per tenere d'occhio mio figlio, scopro che è troppo facile bere, troppo di moda, troppo facile ubriacarsi e rischiare la deriva...".