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News di Alcologia

Firenze: ordinanze anti alcol, non si potrà più bere per strada

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Vietata la vendita delle bevande nei minimarket e nei chioschi dalle 22 alle 3

CORRIERE FIORENTINO.it

Non sono ancora state firmate le due ordinanze anti abuso di alcol che dovrebbero vietarne la vendita per asporto (bicchieri di plastica compresi, pare) e la detenzione in quantità «non personale» nelle ore notturne, dentro tutta la cerchia dei viali. Il documento, redatto d'intesa tra Comune e questura di Firenze dopo i tre casi di minorenni arrivate al coma etilico, è ora nelle mani del sindaco Matteo Renzi, che vuole verificare, con gli uffici e i vigili, sia le scelte indicate nell'atto che la gestione pratica dello stesso.
Il divieto ricalca, per il momento, gli stessi succedutisi in questi anni, escludendo però anche la somministrazione in bicchieri di plastica. Dal 2007 all'anno scorso, le autorità cittadine hanno cercato di arginare il fenomeno dell'espandersi del consumo di alcol tra i giovani, e all'utilizzo di contenitori di vetro durante la notte, per evitare che venissero usate a scopo di offesa. Già nel 2002, fu l'allora assessore Francesco Colonna a vietare la vendita di bevande (anche non alcoliche) in contenitori di vetro, dopo una rissa alla piscina Costoli, in tutti gli impianti sportivi comunali, divieto poi esteso al centro nelle ore notturne. È del 2006 invece il divieto di portare con sè bevande alcoliche se non per «uso personale»: un modo per arginare il fenomeno dei venditori abusivi. Divieti simili si sono ripetuti fino all'anno scorso. E, sempre e sempre per arginare l'abuso di alcol, le associazioni di categoria e gli esercenti hanno firmato un codice deontologico con il Comune.
Le due ordinanze che potrebbero essere firmate a breve (anche oggi) dovrebbero escludere completamente la vendita di alcolici per asporto di ogni tipo di sostanza alcolica: in sostanza, Palazzo Vecchio si starebbe orientando per un divieto anche della possibilità di servire in bicchieri di plastica birra, vino, superalcolici e cockatail: si può consumare solo all'interno dei locali del centro storico. Assieme a questo divieto, dovrebbe scattare anche quello di poter avere in auto o con sé (tranne per chi ha regolare licenza di vendita) bottiglie di alcolici superiori a quelle strettamente collegate al consumo personale, sia in centro che alle Cascine. Entrambi i provvedimenti partirebbero da marzo e andrebbero avanti, perlomeno, fino a maggio. Proprio la limitazione temporale è l'unico elemento che piace a Confesercenti, perché le due ordinanze «non sono la soluzione del problema», al massimo «un elemento che aiuta a distinguere le responsabilità tra coloro che si sentono coinvolti nel contrasto all'abuso di alcool e quelli che continuano a far finta di niente».
Insomma, se verranno firmate quella sarà «una limitazione che eventualmente subiremo», quello che conta è invece la prevenzione che passa, secondo l'associazione di categoria, dal rispetto del codice di autoregolamentazione (e i 140 esercenti aderenti verranno ricontattati), dal divieto di «pubblicizzazione delle offerte e promozione delle bevute alcoliche», dall' «utilizzo di materie prime di qualità certificata» e dal «rispetto dei divieti per la somministrazione di alcolici: con relativa richiesta di documenti nelle situazioni dubbie».