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Genova, Testino: Alleanza con i baristi per spiegare i rischi ai giovani

Genova, Testino: Alleanza con i baristi per spiegare i rischi ai giovani

Testino: "Alleanza con i baristi per spiegare i rischi ai giovani"

L'esperto del San Martino: "Non bastano i divieti del Comune"

di ERICA MANNA
 

La prevenzione non si fa – solo - con le ordinanze: «Il Comune ha buona volontà, ma si è mostrato debole. Le ordinanze vanno bene in emergenza, ma poi? Non si può colpire nel mucchio e ignorare fenomeni inquietanti. Come i supermercati aperti 24 ore su 24: ma cosa crediamo che vendano, di notte? Patatine fritte?». Gianni Testino, epatologo dell’Ospedale San Martino e direttore del Centro alcologico regionale, nella sua battaglia contro gli alcolici non fa sconti. «Anche sulle sagre, il Comune è di manica larga: ma è possibile che una comunità non riesca a trovare una manifestazione alternativa a feste che propongono birra?». L’unica strategia, azzarda Testino, è cambiare approccio: coinvolgendo direttamente esercenti e barman. Perché suggeriscano ai ragazzini cocktail analcolici. E spieghino loro i rischi dell’alcol: «Gli stessi temi affrontati da dietro il bancone hanno tutto un altro impatto sugli adolescenti».

Dottor Testino, i baristi diventeranno quasi operatori sociali?
«Ma no, non esageriamo. Però l’iniziativa è un progetto concreto: e nasce dall’idea che un giovane barman ha un feeling maggiore con un adolescente. Ecco, allora, che da ottobre avvieremo una collaborazione con Confesercenti: si terranno incontri tra la nostra società scientifica e i baristi. Non solo per sensibilizzare chi lavora, ma anche perché i barman non si limitino a rifiutarsi di servire cocktail ai minorenni. Piuttosto, spiegheranno perché l’alcol fa male. E proporranno la versione analcolica dei cocktail richiesti».


Il Comune ha svolto mille controlli in tre mesi a Sampierdarena e in Centro storico. Cos’è che ancora non funziona?
«Il problema dell’alcol nella nostra provincia non è rilevante tanto per gli adulti, i cui consumi si sono ridotti. L’emergenza riguarda i giovani: l’aumento di abuso di alcol sotto i diciotto anni è in forte crescita. Ecco, io credo che il Comune si sia mostrato un po’ debole. Perché, pur partendo dal presupposto che quando si vieta qualcosa non funziona, e che gli adolescenti hanno la voglia di trasgredire nel Dna, questi provvedimenti restrittivi sono rivolti a tutti. Colpiscono in primo luogo i proprietari di esercizi che rispettano la legge e che con queste ordinanze sono stati puniti. Ma nessun ragazzino può permettersi economicamente di ordinare cocktail al bar in numero tale da arrivare all’intossicazione acuta. Piuttosto, dopo la discoteca, cerca l’alcol altrove: nei supermercati».

Come si può combattere questo fenomeno?
«Le istituzioni devono lavorare sul lungo termine. Far emergere una sorta di coscienza collettiva. Pensiamo a certe manifestazioni come l’Oktoberfest».

Secondo lei bisognerebbe vietarla?
«Io credo, come cittadino e come padre, che se il Comune volesse, avrebbe gli strumenti per limitare queste manifestazioni. Per esempio occupando quegli spazi in quel periodo con eventi alternativi. Poi, ci sono le sagre».

Da eliminare anche quelle?
«No, ma la maggior parte non sono regolamentate, e danno vita a una competizione scorretta verso gli esercenti seri. Attraggono le persone spingendole a bere: nella nostra città i giovani già bevono tanto, non c’è motivo per incentivarli ulteriormente».

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://genova.repubblica.it/cronaca/2016/08/17/news/testino_alleanza_con_i_baristi_per_spiegare_i_rischi_ai_giovani_-146099963/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)