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Gioco d'azzardo: il cervello spinge a rischiare

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Lesioni all'amigdala annullano i freni inibitori legati alla prudenza e alla paura

NEWSFOOD.com 09 febbraio 2010

Il gioco d'azzardo può trasformarsi da passatempo a pericolo, per la salute e le finanze. Tale situazione diventa probabile in caso di tendenza compulsiva al gioco, quando ciò non si tiene conto delle conseguenze delle sconfitte (in primis sul portafoglio).
Tale comportamento è dovuto a difetti dell'amigdala, regione interna del cervello, in grado di guastare i freni inibitori che difendono dal rischio di perdite economiche, a volte riuscendo anche ad annullarli.
Lo spiega una ricerca del California Institute of Tecnology, diretta da Benedetto De Martino e pubblicato da "Proceedings of the National Academy of Sciences" PNAS.
Il team di De Martino ha studiato due volontari, entrambi affetti da lesioni all'amigdala, notando come eventuali perdite finanziarie provocassero in loro preoccupazioni minori rispetto ad altri volontari sani.
De Martino descrive così la situazione: "Immaginiamo di partecipare al programma 'Chi vuol essere milionario'. Abbiamo appena risposto alla domanda da 500.000 euro correttamente e siamo alla domanda finale. Se azzecchiamo vinciamo un milione, se sbagliamo torniamo a casa con appena 32.000 euro. Le possibilità' sono 50 e 50. La stragrande maggioranza delle persone non rischia, e rinuncia alla risposta portandosi a casa mezzo milione. Chi ha questa 'follia d'azzardo', invece, si butta. Forse gli va bene, forse no".
Gli studiosi hanno così messo i volontari in competizione, chiedendo loro di effettuare una serie di scommesse con vincite in denaro. I soggetti sani rischiavano solo se il potenziale guadagno era superiore (doppio) alla potenziale perdita. Quelli con l'amigdala danneggiata, invece, giocavano in ogni caso, anche se la potenziale perdita superava l'ammontare della vincita. E' risultato così evidente come l'imperfezione del cervello impedisse loro di percepire paura e di prudenza.
Conclude allora De Martino: "Può darsi che l'amigdala controlli un meccanismo biologico generale che serve a inibire comportamenti a rischio quando i risultati sono potenzialmente negativi, come la paura per le perdite finanziarie che condiziona gran parte delle nostre decisioni quotidiane"