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Gioco patologico: dalla UE 8 milioni di euro per contrastare tutte le dipendenze

Gioco patologico: dalla UE 8 milioni di euro per contrastare tutte le dipendenze

Roma - Sono in arrivo 8 milioni di euro dalla Commissione Europea per contrastare tutte le forme di dipendenza, dalle

droghe, dalle medicine e anche dal gioco.
E' questa la risposta all'interrogazione relativa alla "nuova strategia antidipendenze 2013-2020", presentata dagli

eurodeputati Mario Mauro (PPE) e Salvatore Iacolino (PPE), che da varie settimane fa sentire a gran voce la impellente

necessità di una legislazione comune a livello europeo, in particolare sul gaming online come primo passo per la tutela degli

utenti e la prevenzione delle forme di gioco patologiche. Già in un'altra interrogazione presentata mesi fa

dall'eurodeputato, Sergio Berlato, si evidenziava come "secondo i dati di una ricerca pubblicata dal Coordinamento nazionale

dei gruppi per i giocatori d'azzardo, il vizio del gioco interessa circa il 27 % degli italiani, che arrivano a giocare più

di tre volte alla settimana spendendo oltre 500 euro". Un campo minato è inoltre il discorso sui minori, forse i più a

rischio per i giochi online, poiché molto più abili nonché connessi alla rete, rispetto ai propri genitori e dei propri

nonni.
"La questione del gioco online è molto delicata, date le implicazioni su temi come la tutela di consumatori e minori, e viste

le forme di dipendenza dal gioco". Così si è espresso il commissario per il mercato interno Michel Barnier, in una conferenza

stampa presso la il Ministero delle Finanze a Roma appena qualche giorno fa. "La Commissione è consapevole che una vasta rete

di siti illegali si occupa di riciclare il denaro proveniente dal gioco - continua Barnieri - Ha deciso quindi di dedicare un

capitolo del Libro Verde che sta preparando alla questione del gioco. Saranno necessarie una serie di consultazioni. Per

regolare la materia, intendiamo recepire il meglio delle legislazioni nazionali".
Ritorna di nuovo il Libro Verde, ormai tra i desiderata davvero di tutti gli addetti al settore. Tuttavia il processo di

armonizzazione tra le normative europee non è semplice e prima di riuscire ad armonizzare le regole e le procedure dei vari

paesi, bisogna approdare a definizioni comuni e condivise al fine di evitare che in un paese ad esempio vi siano giochi

considerati "d'azzardo" mentre in un altro "d'abilità". Differenze non da poco, come pure le pene per i trasgressori.
Giuseppe Lembo