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News di Alcologia

Grosseto: ambulatorio e centro di ascolto per i problemi legati all'alcol

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Dalla collaborazione fra Asl 9 e l'Associazione dei Club alcolisti in trattamento, nuove opportunità contro l'uso di alcol

Nuove opportunità per combattere i problemi legati all'uso di alcol, grazie alla collaborazione fra l'Unità funzionale Dipendenze - distretto "Area grossetana" della Asl 9 e l'Associazione dei Club degli alcolisti in trattamento (Acat): a fianco dell'ambulatorio alcologico, operativo dalla fine del 2007 all'ospedale Misericordia, è stato attivato di recente anche un Centro cui possono rivolgersi le persone e le famiglie per consulenze e informazioni sui possibili trattamenti.Il nuovo Centro di ascolto si trova in via Don Minzoni a Grosseto, nella sede dell'Unità funzionale Dipendenze (Sert) ed è curato dei volontari dell'Acat, che collaborano anche con l'ambulatorio del Misericordia. Aperto il martedì pomeriggio dalle 15 alle 17, offre un servizio gratuito, ad accesso libero, garantisce l'anonimato e la tutela della privacy. Per informazioni, telefonare al numero 0564-483723. Questa nuova iniziativa è rivolta alle persone e alle famiglie con problemi dovuti all'uso di alcol e ha lo scopo di accoglierle, ascoltarle e metterle in contatto - se è utile - con la rete dei club Alcolisti in trattamento presenti sul territorio.L'ambulatorio di consulenza alcologica, situato all'ospedale Misericordia, nell'area dedicata agli ambulatori del reparto di Malattie infettive (ambulatorio numero 2), è nato, invece, con il duplice obiettivo di facilitare il trattamento delle persone ricoverate per problemi alcolcorrelati e contemporaneamente offrire consulenza ai pazienti esterni. Aperto il lunedì mattina dalle 10 alle 12, garantisce l'anonimato ai pazienti che possono accedere liberamente o su appuntamento, telefonando ai numeri 0564-483364, 0564-483725. Anche in questo caso la consulenza viene svolta da personale specializzato dell'Unità funzionale Dipendenze, in collaborazione con i volontari dell'Acat.Alcuni numeri sul fenomeno:Dai dati sull'utenza forniti dall'Unità funzionale Dipendenze del distretto "Area grossetana", negli ultimi anni emerge un costante aumento del numero di pazienti che si rivolgono all'ambulatorio. Si tratta, tuttavia, solo di quelli che decidono di intraprendere un percorso terapeutico. Una minima parte, quindi, con una media costante negli anni superiore alle 100 unità (140 nel 2009) ed un aumento della percentuale di donne dal 14,3 del 2005 al 20 per cento del 2009."Questi numeri - spiegano gli operatori - rappresentano comunque solo la punta dell'iceberg di un fenomeno assai più diffuso. Sono molte, infatti, le persone e le famiglie che non trovano la forza di chiedere aiuto al centro di ascolto o all'ambulatorio alcologico. Il nostro invito è a rivolgersi alle nostre strutture, dove potranno trovare adeguato sostegno terapeutico e psicologico, nella garanzia dell'anonimato e nella piena tutela della privacy. Per quanto riguarda il dato generale sul consumo di alcolici, tratto dall'indagine "Passi" ("Progressidelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia", un sistema di sorveglianza attiva condotto su base provinciale, per monitorare, attraverso un campione di cittadini, le abitudini di vita su alimentazione, fumo, consumo di alcolici, ecc), in provincia di Grosseto si stima che oltre la metà della popolazione tra 18 e 69 anni consumi bevande alcoliche e circa 1/6 abbia abitudini di consumo considerabili a rischio, in linea con i livelli regionali e nazionali.I "forti bevitori", quelli che secondo la definizione dell'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran) consumano più di 2 (per gli uomini) o 1 unità alcolica (per le donne) al giorno, sono circa l'11 per cento della popolazione, contro il dato regionale del 12,5. Se invece vengono considerate nella percentuale anche le persone "a rischio" (oltre ai "forti bevitori", anche i consumatori occasionali di quantità elevate, detti "binge drinker", e i consumatori di alcolici fuori pasto) la percentuale sale al 18 per cento, contro il 20,5 del dato regionale.