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News di Alcologia

Grosseto: baristi a scuola di “giusta bevuta”

Grosseto: Corso di formazione ai barman per la vendita corretta e la gestione dei clienti ebbri

Corso di formazione per la vendita corretta e la gestione dei clienti ebbri Un progetto educativo che poi approderà nelle scuole medie
SARA LANDI
GROSSETO. "Alcol no grazie" quando i clienti sono i giovanissimi. E se a dirlo sono i gestori di bar e pubblici esercizi, il messaggio fa più notizia. Come a dire che l'alcol non danneggia solo chi lo usa ma può "far male" anche a chi lo vende. Da questa considerazione nasce la campagna di educazione e sensibilizzazione sul tema del consumo e dell'abuso di alcolici voluta su scala regionale dalla Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi.
E finanziata dall'Ente bilaterale del turismo toscano che raccoglie i sindacati dei lavoratori e datori di lavoro del settore turistico.
Quattro le azioni messe in campo, a partire da un corso di formazione di 12 ore: sarà attivato a breve per gli addetti del settore (titolari e dipendenti iscritti all'Ente bilaterale) che potranno approfondire temi come la normativa e le sanzioni in materia di distribuzione di bevande alcoliche, gestione del cliente in stato di ebbrezza, norme di intervento e pronto soccorso e cultura della prevenzione. A settembre invece partiranno gli incontri educativi nelle scuole medie grossetane e follonichesi: «Abbiamo coinvolto l'Asl - spiega Alessandro Gualtieri, coordinatore della sede grossetana dell'Ente bilaterale - ed è emerso che il target giusto sono le scuole medie perché si è abbassata l'età in cui si inizia a bere e fare prevenzione alle superiori è già troppo tardi». La terza azione del progetto consiste nel dedicare le dieci borse di studio che ogni anno l'ente toscano mette a disposizione degli studenti delle scuole alberghiere al tema della campagna di prevenzione dell'alcolismo: i ragazzi potranno partecipare con una tesina, un video o coniando uno slogan pubblicitario originale sul tema "Alcol no grazie". La campagna approda inoltre su Internet con un blog aperto a utenti e operatori all'indirizzo http://alcoolnograzie.blogspot.com.
«Come ho già detto in occasione dell'Alcol prevention day - dice il dottor Giuseppe Corlito che coordina il Dipartimento per la prevenzione e la tutela del disagio della Asl 9 di Grosseto - ognuno deve fare la sua parte quindi ben venga questa iniziativa degli esercenti. L'obiettivo che indica l'Organizzazione mondiale per la sanità con la sua filosofia del "less is better" ("meno è meglio") è andare verso l'alcol zero per i minori di 18 anni anche se l'età legale fissata dal codice è 16 anni. I ragazzi in crescita non devono bere: non è moralismo, è questione di salute». E siccome il caso americano dimostra che il proibizionismo non funziona, le strade da percorrere sono la prevenzione e la repressione. Corlito ha posto una condizione per gli interventi formativi nelle scuole, cioè il coinvolgimento delle famiglie: «Si inizia a bere vino a tavola in casa a età sempre più basse, solo dopo arrivano i soft drink e il resto, questo dicono le statistiche. Purtroppo per tradizione culturale il vino è considerato alimento e non droga perché contiene alcol». Oltre alla Asl ha dato la sua adesione al progetto anche la polizia municipale di Grosseto.