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Happy hours, open bar e TV: Italia, un Paese per giovani e alcol

Happy hours, open bar e TV: Italia, un Paese per giovani e alcol

L'Europa si interroga sul consumo di alcol da parte dei giovani. Ricerche di settore promosse dalla Commissione europea

cercano di capire le ragioni di un fenomeno in passato sconosciuto e oggi sempre più consolidato.
In un report curato dal Rand Institute europeo si evidenzia che in Italia, nel corso degli ultimi dieci anni, è aumentata per

i giovani la disponibilità delle bevande alcoliche, attraverso una strategia di promozione delle stesse che rende economico

l'acquisto e il consumo di quantità rischiose o dannose per mezzo di proposte commerciali ben note ai giovani (happy hours,

pubs crawl, drink as much as you can, open bar).
Ulteriori evidenze vengono dallo Science group europeo, attivato dalla strategia comunitaria sull'alcol, che ha evidenziato

come la pubblicità delle bevande alcoliche, in gran parte ammiccante ai giovani e giovanissimi, incrementi i consumi alcolici

e favorisca l'avvio al consumo alcolico di chi, per scelta, non sarebbe orientato a bere.
La comunicazione televisiva italiana continua a proporre approcci di informazione equivoci attraverso la normalizzazione del

bere (ogni 12 minuti c'è un personaggio che nelle fiction italiane porta un bicchiere alla bocca secondo una storica analisi

dell'Osservatorio nazionale alcol dell'Istituto superiore di sanità), attraverso testimonial, cantanti, modelle, campioni

sportivi che propongono, non senza interessi, in trasmissioni di vasta diffusione, tesi contrarie all'evidenza scientifica e

proponenti il bere come elemento di successo sociale, sessuale, di protagonismo a cui i giovani non sono insensibili.
A questo proposito, riferisce il professor Emanuele Scafato, direttore dell'Osservatorio nazionale alcol - Cnesps

dell'Istituto superiore di sanità, "la Consulta nazionale sulle tossicodipendenze e il Dipartimento delle politiche antidroga

ha prodotto e trasmesso alle autorità competenti, e alle reti televisive, una richiesta di autoregolamentazione sulla

modalità di comunicazione televisiva in merito a droghe e abuso di alcol, con particolare riferimento alla necessità di

tutela dei minori che sono i più esposti ad adottare comportamenti basati su modalità contrarie ai canoni di sicurezza e

salute.
Ogni giorno 209.000 bicchieri di bevande alcoliche vengono consumati in eccedenza dagli 11-18enni italiani. Mentre ammontano

a 169 milioni di euro l'anno gli investimenti per gli alcolici nel nostro Paese.
Fonte:Redattore sociale