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I danni cognitivi provocati dall�uso di metamfetamine

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Fonte: Neuropsychopharmacology
L'uso di metamfetamine, sostanze psicostimolanti che provocano forte dipendenza, può causare danni permanenti al sistema cognitivo. Gli studi clinici sull'uomo evidenziano che le funzioni compromesse riguardano sia l'apprendimento che la memoria, oltre al controllo inibitorio e alle funzioni esecutive.
Un recente studio condotto da un team di ricercatori del dipartimento di neurobiologia dell'Università della California ha cercato di valutare i cambiamenti che intercorrono nella capacità di dare risposte flessibili, dopo l'esposizione alle metamfetamine. Alcuni topolini da laboratorio sono stati allenati ad utilizzare uno schermo sensibile al contatto, per risolvere compiti di discriminazione visiva e inversione di apprendimento. Successivamente, gli animali sono stati trattati con 4 iniezioni a intervalli di due ore in un unico giorno; ad alcuni è stata somministrata una soluzione salina ad altri metamfetamine.
I topi sottoposti alle dosi massicce di metamfetamine dimostravano in seguito difficoltà ad eseguire i compiti e l'inversione di apprendimento, evidenziando un danneggiamento delle capacità di adattamento delle percezioni. Le difficoltà di adeguarsi al compito e rispondere con scelte più adattive ricordano deficit conseguenti al danneggiamento della corteccia orbito frontale, che interviene direttamente in numerosi aspetti del comportamento adattivo. I risultati ottenuti dall'indagine rafforzano quindi il crescente numero di prove che dimostrano come l'uso di metamfetamine provochi seri danni alle funzioni cognitive.
Redattore: Staff Dronet