I danni dell’alcol al sistema nervoso
I danni dell’alcol al sistema nervoso: come agisce e come intervenire
Perchè l’alcool crea dipendenza
Nonostante il consumo di alcolici sia socialmente accettato per un fattore culturale, non bisogna dimenticare che l’alcol, quindi l’etanolo, è una sostanza a tutti gli effetti stupefacente con impatto sul sistema nervoso centrale sia a breve che a lungo termine. L’assunzione cronica di alcool può produrre una dipendenza sia su base fisica che psichica.
Agendo sul sistema GABAergico, l’alcool provoca anche un incremento della dopamina nei centri cerebrali della gratificazione e della ricompensa che sono alla base dello sviluppo della dipendenza. Inoltre, il metabolismo dell’alcool produce delle sostanze intermedie, le tetraidroisochinoline o TIQ, che sono molto simili alle sostanze intermedie prodotte dal metabolismo degli oppiacei (alcaloidi Benzilisochinolinici del Papaver somniferum). Le sostanze intermedie morfino-simili possono ulteriormente stimolare il circuito cerebrale della gratificazione e rafforzare l’effetto dell’alcol alla base dei meccanismi di dipendenza. Questo è uno dei meccanismi che porta allo sviluppo del craving, ossia il desiderio incoercibile di consumare alcol.
Accanto a questi effetti, l’azione dell’alcool sul sistema glutammatergico compromette il corretto funzionamento delle aree frontali che hanno il compito di regolare i nostri processi decisionali e di consapevolezza.
Danni dell’alcol al cervello sul lungo termine
L’alcool è essenzialmente una tossina che, soprattutto quando assunta in quantità eccessive, può causare danni anche irreversibili all’organismo. Il consumo eccessivo di alcool anche solo per 5 o più giorni in un mese può portare a danni a lungo termine e parzialmente reversibili a carico del sistema nervoso centrale e degli altri organi. Un recente studio, infatti, ha dimostrato come nei bevitori abituali siano necessarie sei settimane dall’ultimo consumo per avviare la rimodulazione dei danni prodotti dall’alcool. Nonostante il periodo di astensione, alcuni danni provocati dall’alcol sono quindi irreversibili.
L’entità dell’effetto che l’alcool ha sul cervello e sul corpo dipende da una serie di fattori, tra cui:
- Quantità e frequenza del consumo di alcool
- Età in cui si inizia a bere alcoolici e per quanto tempo
- Età attuale e stato di salute generale, sesso e predisposizione genetica dell’individuo
- Storia familiare di abuso di sostanze
L’alcool è spesso descritto come un “depressore” del sistema nervoso centrale perché rallenta i segnali inviati tra i neuroni. Inoltre, alcuni processi cerebrali automatici controllati dal cervelletto e dalla corteccia cerebrale sono alterati o rallentati (ad esempio la respirazione, l’equilibrio, l’elaborazione di nuove informazioni). Il consumo eccessivo di alcool può alterare il linguaggio, che diventa confuso, e provocare un rallentamento globale dei movimenti con allungamento dei tempi di reazione.
Con l’assunzione cronica di alcool, si verificano dei cambiamenti irreversibili a strutture cerebrali importanti per la memoria, come l’ippocampo. Infatti, l’etanolo e il suo metabolita acetaldeide hanno una azione tossica sulle cellule nervose che progressivamente vanno incontro ad un processo di morte cellulare. La perdita delle cellule nervose dell’ippocampo è responsabile dei cosiddetti “black-out”, con perdita di memoria a breve termine. I ripetuti blackout, un chiaro segno di consumo eccessivo, possono causare danni permanenti che impediscono al cervello di conservare nuovi ricordi. Ad esempio, un individuo può essere in grado di ricordare eventi passati con perfetta chiarezza ma non ricordare di aver avuto la conversazione poche ore dopo
Patologie legate all’abuso di alcol
Il consumo eccessivo di alcol, infatti, è un fattore responsabile dell’insorgenza di alcune patologie neuronali croniche. Alcune sono poco conosciute, ma il loro impatto è severo. Come la sindrome di Wernicke-Korsakoff. La sindrome di Wernicke-Korsakoff è una patologia neuropsichiatrica causata da una carenza cronica di vitamina B1, nota anche come tiamina. Questa carenza è spesso associata all’abuso cronico di alcool, che può causare una riduzione dell’assorbimento di tiamina. La sindrome di Wernicke è caratterizzata da sintomi come atassia (incapacità di controllare i movimenti muscolari volontari), oculomotilità alterata e confusione mentale. La sindrome di Korsakoff, d’altra parte, è caratterizzata da amnesia anterograda (incapacità di imparare nuove informazioni) e falsi ricordi o allucinazioni. Queste due sindromi spesso si verificano insieme e sono comunemente conosciute come sindrome di Wernicke-Korsakoff. Il trattamento prevede l’integrazione di tiamina e una gestione rigorosa del consumo di alcool. Ma sono molteplici le condizioni per cui il consumo eccessivo di alcool è un fattore di rischio: gli studi clinici evidenziano una maggiore incidenza di epilessia ed encefalopatia epatica in pazienti colpiti da cirrosi epatica. Inoltre, l’assunzione intensa di alcol è associata alla demenza vascolare, per il ruolo dell’alcool in condizioni come l’ipertensione, l’ictus cerebrale, la fibrillazione atriale e lo scompenso cardiaco.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)