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I giovani “attratti” dall’alcool e poco coscienti dei pericoli: si inizia a bere a 11 anni

I giovani “attratti” dall’alcool e poco coscienti dei pericoli: si inizia a bere a 11 anni

 

I giovani “attratti” dall’alcool e poco coscienti dei pericoli: si inizia a bere a 11 anni

L’obiettivo del questionario/ricerca è scoprire le percentuali di ragazzi che hanno fatto o fanno uso e abuso di alcolici e della percezione che hanno nei confronti delle regole, delle limitazioni e dei pericoli ad esso correlati.

Questi dati andranno ad integrare quelli già in possesso di Asl, i quali mostrano una situazione a dir poco preoccupante: la Liguria è una delle regioni italiane nelle quali i ragazzi inizia a consumare alcolici assai precocemente: 11 anni per il primo ‘assaggio’.

Purtroppo l’alcool fa notizia quando è legato ad episodi eclatanti, ma è fenomeno sottovalutato. I ragazzi che arrivano al pronto soccorso in coma etilico o in grave stato di ebbrezza sono molto frequenti. Da qui la decisione di approfondire il problema e organizzare il questionario.

Mettere insieme il questionario ha richiesto un grande lavoro, gli studenti e i docenti del Ferraris-Pancaldo hanno promosso il questionario con un passa-parola virale. Quello del consumo di alcool è un tema molto sentito e tutti sono curiosi di vedere i risultati che usciranno nella speranza di contrastare il fenomeno.

L’iniziativa curata dall’istituto Ferraris Pancaldo di Savona vuole favorire nei giovani conoscenze adeguate in tema di alcol attraverso la creazione di un piano di intervento condiviso tra le componenti della scuola, le famiglie e gli enti territoriali interessati. Non bisogna abbassare la guardia rispetto al problema dell’alcolismo. Non si tratta di proibire l’uso dell’alcol, ma solo di imparare dalle esperienze per trovare la maniera migliore per affrontare questa problematica.

La ricerca ha lo scopo di sensibilizzare i giovani rispetto alle problematiche alcol-correlate, cercando di informarli e renderli coscienti delle pressioni sociali a cui sono sottoposti; in vista di tale obiettivo, è stata condotta un’intervista via internet, anonima, per valutare il consumo di bevande alcoliche (attraverso il test AUDIT, Alcohol Use Disorders Identification Test) e le opinioni delle persone circa le misure politiche in materia.

All’intervista hanno risposto 651 soggetti (478 maschi e 173 femmine), per lo più italiani (608 e 43 stranieri), in un range di età dai 13 ai 73 anni (età media 18 anni), con maggiore presenza di studenti delle Scuole Medie Superiori (568, di cui 463 dell’Istituto Ferraris-Pancaldo).

Da quanto emerge dai dati ottenuti con l’AUDIT (test sviluppato dall’OMS come strumento di screening per assistere gli operatori di assistenza sanitaria primaria nell’identificazione di soggetti a rischio di abuso alcolico), il campione non mostra comportamenti ritenuti a rischio, sia nelle quantità assunte che nelle modalità di assunzione (soprattutto per quanto concerne il binge-drinking). All’interno del campione, sono stati analizzati in profondità i dati dell’Istituto Ferraris-Pancaldo, suddividendoli per anno di nascita: grazie a questa suddivisione, si è potuto notare che i ragazzi più grandi (1995-1996) tendono a bere di più (3-4 bevande alcoliche in media quando beve), più spesso (2-4 volte al mese) e talvolta anche con modalità di binge-drinking (meno di una volta al mese), seppur rimanendo sempre in una fascia a rischio medio-basso (1 punto in una scala da 0 a 4 punti).

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.ivg.it/2016/04/giovani-attratti-dallalcol-poco-coscienti-dei-pericoli-si-inizia-bere-11-anni/

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)