338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Il consumo di alcol e patologie correlate: danni ed effetti

Il consumo di alcol e patologie correlate: danni ed effetti

Il consumo di alcol e patologie correlate: danni ed effetti

 

Il consumo di alcol rappresenta un rilevante problema di salute pubblica, responsabile in Europa del 3,8% di tutti i decessi e del 4,6% in termini di anni di vita persi per disabilità.

Secondo il recente rapporto del progetto europeo Alcohol Measures for Public Health Research Alliance, nella Unione Europea (UE) un decesso su 7 per gli uomini e un decesso su 13 per le donne è attribuibile al consumo di alcol.

L'assunzione di alcol è associata direttamente o indirettamente al rischio d’insorgenza di oltre 200 malattie e condizioni patologiche, inclusi numerosi tipi di cancro, e continua a rappresentare uno dei principali fattori di rischio per la salute dell’uomo.

Esso è anche causa dei nuovi modelli del bere associati all’intossicazione (binge drinking), uno tra i principali fattori di mortalità prematura tra i giovani sino ai 24 anni di età, a causa delle correlazioni dirette con gli incidenti stradali. Nonostante l’innalzamento dell’età minima legale per la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche, infatti, circa un milione di minori di 18 anni ricevono e consumano bevande alcoliche disattendendo le linee guida per una sana alimentazione che impongono consumo zero al di sotto dei 18-20 anni.

Nel 2012, il 53,5% dei ragazzi e il 41,1% delle ragazze di età compresa tra 11 e 25 anni ha consumato almeno una bevanda alcolica nel corso dell’anno; tra i ragazzi si mantiene pressoché stabile il valore negli ultimi tre anni confermando quindi la riduzione registrata rispetto agli anni 2003-2009; tra le ragazze non si registrano variazioni significative rispetto agli ultimi anni sebbene il valore sia diminuito rispetto al 2003. Nell’anno 2012, il 78,3% degli uomini e il 51,8% delle donne di età superiore ad 11 anni ha consumato almeno una bevanda alcolica per un totale di quasi 35 milioni di individui (Figura 1). A fronte di una tendenza alla diminuzione registrata dal 2003, nel corso dell’ultimo anno si è invece mantenuta pressoché stabile la prevalenza di consumatori di bevande alcoliche sia tra gli uomini che tra le donne.

L’unità alcolica (UA) corrisponde a 12 grammi di etanolo, quantità approssimativamente contenuta in una lattina di birra (330 ml), un bicchiere di vino (125 ml) o un bicchierino di liquore (40 ml), alle gradazioni tipiche di queste bevande. Sono consumatori a rischio gli uomini che superano un consumo quotidiano di 40 g di alcol contenuti in una qualsiasi bevanda alcolica (2-3 UA) e le donne che superano un consumo quotidiano di 20 g (1-2 UA).

Alle suddette indicazioni di carattere generale ne sono state aggiunte altre per specifici target di popolazione: gli anziani e i giovani 16-18 anni, ai quali si raccomanda di non superare una UA al giorno, e gli adolescenti al di sotto dei 16 anni ai quali si consiglia l’astensione da qualsiasi tipo di consumo; a tutti, inoltre, si suggerisce di evitare il consumo di grandi quantità di alcol in un arco di tempo limitato (binge drinking).  La prevalenza dei consumatori a rischio nel 2012 è stata pari al 21,7% degli uomini e al 6,4% delle donne di età superiore a 11 anni, per un totale di oltre 7.4milioni di individui (5.600.000 uomini e 1.800.000 donne) che non si attengono alle indicazioni di Sanità Pubblica (Figura 2).

L’analisi per genere e classi di età mostra che il 12,2% dei ragazzi e l’8,4% delle ragazze al di sotto dei 18 anni è a rischio, ma i valori dovrebbero essere pari a zero, mentre identificano oltre 400.000 ragazzi di età inferiore a 18 anni a rischio alcol-correlato senza differenze di genere. 

Le percentuali più elevate di consumatori a rischio di sesso maschile si registrano nella classe di età 65-74 anni (42,9%) seguita da quella degli ultra 75enni (37,7%) per un totale di circa 2.100.000 anziani di 65 anni e oltre di sesso maschile che necessiterebbero di un intervento di identificazione precoce e di sensibilizzazione al problema del consumo oltre i limiti raccomandati. Una diversa situazione si registra invece per la popolazione di sesso femminile dove la variabilità per classi di età risulta meno rilevante, con valori minimi registrati nella classe di età 45-64 anni



(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

https://www.doveecomemicuro.it/notizie/approfondimenti/consumo-alcol

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)