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Il nuovo codice della strada lancia l'industria degli etilometri

Il nuovo codice della strada lancia l’industria degli etilometri

Con il Ddl sulla sicurezza stradale, il business degli etilometri si prepara a volare. Almeno per quest'anno. Perché una

volta approvata la riforma del codice della strada, diventerà d'obbligo per ristoratori e baristi disporre nel proprio locale

di uno strumento per la misura del tasso alcolico. Se la Fipe, l'associazione dei pubblici esercizi, è già salita sulle

barricate contro l'alcoltest, le imprese - una quindicina di importatori in tutti - tirano una boccata di sollievo.
Oggi, secondo le stime degli operatori, il mercato non assorbe più di un migliaio di etilometri "da banco" ogni anno. Si

tratta di macchine che hanno un costo compreso tra i 300 e i 600 euro, molto affidabili, ma ancora poco diffuse, per via del

prezzo poco attrattivo e dalla concorrenza low cost made in China e in Corea. Le aziende del comparto, per ora, si devono

accontentare di un giro d'affari non proprio stellare, che non supera i 250, 300mila euro annui. Eppure l'Italia, con 16,6

incidenti su 100.000, stando al rapporto di Fondazione Anci, sta registrando una crescita degli incidenti dovuti all'alcol,

pari al 65%, tra il 2000 e il 2008.
Sergio Bonanno è un sommelier piemontese che 5 anni fa ha lanciato un'azienda, la Getils di Alessandria, una delle prime a

ricevere l'autorizzazione per la rivendita di etilometri. «Proprio perché vengo dal mondo del vino - spiega - mi sono messo

in affari importando alcoltest dagli Stati Uniti. Un'opportunità di business che è insieme una grande risorsa per la

sicurezza e anche per bere un bicchiere di vino a cena senza l'ansia dei controlli in strada». La Getils ha al suo attivo 150

macchine installate principalmente nei locali del nord ovest e presto si cimenterà anche nella produzione. «Il mercato in

Italia è partito molto tardi rispetto all'estero. Tanto che produttori diretti non ci sono, ma solo importatori. Con le forze

di polizia costrette a rifornirsi da azienda estere come la Drager».
Al centro sud la presenza degli etilometri è ancora un miraggio. Lo conferma Francesco Lazzari, titolare di Alcolino, ditta

di etilometri digitali tascabili a Fabriano. «Quest'anno ci sarà un picco delle vendite, grazie al Ddl sulla sicurezza. Ma

durerà poco, come nel 2007. Anche perché sugli scaffali della Gdo ci sono troppi prodotti low cost. Magari poco sicuri, ma

abbastanza efficienti da rispondere ai criteri di legge. Soffocando nella culla un'industria nascente»