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Il racconto shock di un giovane: Io, alcolista a 15 anni tra discoteche e vita agiata

Il racconto shock di un giovane: Io, alcolista a 15 anni tra discoteche e vita agiata

Il racconto shock di un giovane: "Io, alcolista a 15 anni tra discoteche e vita agiata"

Paolo (nome di fantasia) ha vissuto gran parte dell'adolescenza a Parma: segnato dall'abuso di alcol oggi, a 23 anni, sta cercando di tornare a vivere: "Per i miei non esistevo, loro risolvevano tutto con i soldi: ecco come sono riuscito ad uscire da quell'incubo"

Abuso di sostanze alcoliche e diffusione di alcool e superalcolici tra i minorenni. Il tema, fuori dalla agende dei politici locali, si sostanzia nel territorio in cui viviamo: ogni fine settimana, come mostrato da diverse inchieste giornalistiche, anche a Parma alcuni locali servono alcolici a minorenni. Che sia in città o nel circondario poco cambia: sono sempre di più i giovanissimi che abusano di alcolici. E qualcuno riesce a rendersene conto e ad uscirne.

Paolo (nome di fantasia) oggi ha 23 anni, è ancora molto giovane ma la sua adolescenza è stata segnata dall'alcolismo. Dai 13 anni ha iniziato a bere, dai 15 con frequenza giornaliera: complice un contesto famigliare degradato i suoi genitori non se ne sono mai accorti. Paolo usciva di casa la mattina, nel fine settimana e rimaneva fuori anche per tre giorni. Poi tornava e beveva a casa.

"Bevevamo, bevevamo, senza mai smettere..."

"I miei problemi con l'alcool sono iniziati a 15 anni -ci racconta un ragazzo distrutto ma sollevato. "Ne sono consapevole oggi a 23 anni ma allora non me ne rendevo conto granchè: a 20 anni ho deciso di provare a smettere di bere e ci sono quasi riuscito" sorride il ragazzo timido davanti a noi, anni passati nella spensieratezza dell'adolescenza, su cui l'alcol ha avuto il sopravvento. "Allora: come tutti gli adolescenti uscivo ed andavo in discoteca, spesso a Riccione. Lì girava di tutto, come sapete: io abusavo -uso questa parola solo oggi - di alcolici. Bevevamo 5, 6 cocktail più diverse birre ogni sera, dal giovedì alla domenica. Poi io bevevo da solo a casa: questo ho iniziato a farlo da un certo punto in poi. Quando uscivo con gli amici mi sentivo libero: non passavo molto tempo a casa, anche per via della situazione con la mia famiglia: ma questa è un'altra storia. In ogni caso bevevamo, bevevamo per essere più disinibiti con le ragazze: a fine serata eravamo cotti, quasi sempre. Ma del resto era quello l'obiettivo: non parlo solo della mia compagnia ma di quasi tutti".

"Ecco come sono uscito dall'incubo alcool"

Poi Paolo stava a casa per qualche giorno: a scuola ci andava poco e non ne trovava interesse. "Con la scuola non andavo d'accordo: non mi riusciva bene sostanziamente nulla. Preferivo stare con gli amici: certo a scuola ci andavo ma controvoglia. Poi, ad un certo punto, ho iniziato a bere a casa, per rivivere l'emozione dei fine settimana ma ovviamente non era la stessa cosa. I miei non c'erano mai ma avevano un'ottima collezione di superalcolici. Bevevo tutti i giorni e non per piacere: la mia era diventata una dipendenza.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.parmatoday.it/cronaca/alcolista-minorenne-intervista.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)