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Imola, vicesindaco Visani: "L'ordinanza anti alcol è inefficace"

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Il vicesindaco Viasani boccia la proposta Pdl. Il dottor Gardenghi del Sert snocciola i dati: a Imola sono 400 le persone seguite, primato regionale
IMOLA - "Il fenomeno è in crescita. Ma non abbiamo dati drammatici". Lo ha fatto sapere ieri in commissione, il responsabile del Sert di Imola, Stefano Gardenghi. Secondo i dati, l'abuso di alcol è in linea con la media nazionale e regionale. L'unica differenza è che il Sert imolese ha il primato regionale di casi seguiti: nel 2009 sono stati quasi 400 solo per l'alcol, a cui se ne sommano almeno altrettanti per uso di sostanze stupefacenti. "Non è un dato negativo, anzi, per noi è motivo di vanto", afferma Lucia Galli del reparto di alcologia. Il primato, infatti, dimostrerebbe "la facilità di accesso al servizio e la ‘ritenzione' in trattamento". Ma là dove la prevenzione non arriva, secondo Simone Carapia (Pdl) è necessario ricorrere anche alla repressione come hanno già fatto alcuni Comuni.
In primis Ravenna, dove il sindaco Fabrizio Matteucci ha introdotto un'ordinanza con sanzioni per il consumo di alcol da parte degli under 16. E l'idea piace anche al consigliere civico Giuseppe Palazzolo. "Dire che a Imola non sarà mai fatta perché qui non esiste il problema significa nascondersi sotto il tappeto", afferma. E ricorda che nel 2007 si era fatta una commissione analoga in cui si annunciavano nuovi provvedimenti, "ma dopo due anni non è cambiato nulla".
L'ipotesi ordinanza viene però bocciata dal vicesindaco Roberto Visani: "L'unico effetto che hanno le ordinanze è che nella tornata elettorale seguente aumentano il consenso del sindaco. Sono inefficaci perché facilmente aggirabili da parte dei giovani. Una politica seria di contrasto all'abuso dell'alcol è quella che cerca anzitutto un approccio comunitario e un'alleanza educativa che coinvolga tutti i soggetti".