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In Italia diminuisce la mortalità stradale, ma non basta

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La guida in stato d'ebbrezza tra i problemi principali
Lo scorso anno si sono registrati in Italia 4.731 morti (39 mila in tutta Europa) e quasi un milione di feriti a seguito di incidenti stradali. La mortalità è sì diminuita del 33% rispetto al bilancio del 2000, ma il nostro Paese continua a posizionarsi agli ultimi posti nella classifica UE a 15 della sicurezza stradale, ancora ben lontana dal raggiungere l'obiettivo fissato dalla Commissione Europea di dimezzare le vittime da incidenti entro il 2010. Uno dei principali problemi è rappresentato dalla guida in stato d'ebbrezza. Con l'obiettivo di sensibilizzare istituzioni, media e opinione pubblica sul problema dell'alcol al volante, la Fondazione Ania e l'European Transport Safety Council (ETSC) hanno organizzato il convegno ''Safe&Sober Italy: prevenzione e riduzione della sinistrosità alcol-correlata'', nell'ambito di un programma triennale europeo condotto da ETSC con il sostegno di Volvo.
Studi dell'UE stimano che l'alcol alla guida determina circa 10 mila morti l'anno in Europa ed è responsabile del 30% dei deceduti tra i conducenti. L'Istituto Superiore della Sanità ha rilevato che circa il 30% degli incidenti stradali in Italia è provocato da guidatori in stato psicofisico alterato da alcol e droghe. D'altronde, gli effetti dell'alcol al volante sono purtroppo sottovalutati dagli utenti stradali. Un conducente con un tasso alcolemico di 0,8 g/l aumenta di 2,7 volte il rischio di sinistri (22 volte di più con un tasso di 1,5 g/l). Fondazione Ania e ETSC si stanno battendo per promuovere il ''guidatore designato'', per incrementare il numero dei controlli delle Forze dell'Ordine e per utilizzare la tecnologia on board che rilevi il tasso alcolemico bloccando il veicolo in caso il conducente non sia in regola (sistema già adottato nel trasporto commerciale di alcuni Paesi europei). ''Le istituzioni - ha spiegato il segretario generale della Fondazione Ania, Umberto Guidoni - devono rendersi conto che ci troviamo di fronte ad un'emergenza nazionale che riguarda soprattutto i giovani. Non esistono temi di maggiore rilevanza''.
A cura di Autolink News