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Indagine choc tra i ragazzi del veneziano: uno su 5 fa uso di sostanze

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E il dato peggiora nelle risposte su amici che si drogano
Uno su due confessa di abusare nel bere e di fumare
Quasi un adolescente su 5 dice di usare droga; oltre 1 su 2 di abusare di alcol; 1 su 2 di fumare sistematicamente. Non è incoraggiante il quadro sui 13-16 enni che emerge dal progetto «Contrasto del disagio e promozione del benessere» giunto alla settima edizione, finanziato dalla Provincia con 48 mila euro e realizzato in 20 scuole superiori - 13 di Venezia e Mestre e 7 di Chioggia e Cavarzere - dalla cooperativa «Coges» del «Ceis don Milani» presieduta da Marco Zamarchi.
«Si tratta di uno spaccato che non ha la presunzione della completezza» ha detto l'assessore alla Pubblica istruzione, Claudio Tessari, definendolo «una buona pratica da proseguire», nonostante un taglio di bilancio che in futuro dovrebbe aggirarsi attorno al 15-20 per cento. L'iniziativa si è svolta su due binari: gli incontri in classe (101 per 2.139 alunni raggiunti) e tramite i punti di ascolto per i colloqui individuali (386 alunni per 1.029 consulenze totali): l'utente medio ha circa 15 anni e mezzo, con un'eguale distribuzione tra maschi e femmine, spesso (72 per cento) accompagnato da un coetaneo e una volta su due interessato ad altri incontri (almeno tre) con nuove domande o per approfondire il tema trattato in precedenza.
«Il 17,8 per cento delle persone con cui si è dialogato ha ammesso di fare uso di sostanze stupefacenti - ha spiegato lo psicologo Federico Battaglini, coordinatore dei 10 operatori - Il dato non tranquillizza, ma c'è da dire che non si è verificato uno sfondamento del mercato nonostante il prezzo delle dosi sia precipitato e vi sia una disponibilità sempre più alta di soldi nelle tasche dei ragazzini. Uno su due, comunque, riferisce che gli amici si drogano».
Gli utenti del servizio hanno denunciato soprattutto delle difficoltà relazionali con i coetanei o in famiglia per l'incapacità di gestire i conflitti, mentre i fenomeni di bullismo appaiono minoritari e ben gestiti dagli istituti. Per quanto concerne l'attività di prevenzione delle tossicodipendenze gli incontri si sono rivelati efficaci visto che quasi tutti i frequentanti hanno poi dichiarato di essere più consapevoli sui rischi e perciò persuasi al non utilizzo.