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Journal of Analytical Toxicology: nuovi biomarcatori nelle urine per identificare l'uso improprio delle terapie sostitutive

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Nuovi biomarcatori nelle urine per identificare l'uso improprio delle terapie sostitutive

La dipendenza da oppiacei viene trattata in molti paesi, con terapia di mantenimento che prevede la somministrazione controllata ai pazienti, di un sostituto farmacologico quale metadone o buprenorfina, regime terapeutico finalizzato al recupero dei pazienti dalla dipendenza da oppiacei.

Tali sostituti vengono somministrati per via orale, sotto controllo sanitario per evitare un uso improprio del farmaco. Tuttavia è noto in vari paesi, un mercato illecito del metadone con la registrazione di casi di uso improprio della assunta per via endovenosa.
Stefanie Iwersen-Bergmann e collaboratori della University Medical Center di Hamburg in Germania, in un articolo pubblicato sulla rivista Journal of Analytical Toxicology, propongono la determinazione di due disaccaridi nelle urine di pazienti in trattamento, quali biomarcatori di uso endovenoso dei farmaci sostitutivi degli oppiacei. Gli autori riportano che in Germania tali farmaci sono disponibili in soluzioni o in compresse nei dei quali carboidrati (zuccheri quali saccarosio e lattosio) sono presenti come coadiuvanti. Se i farmaci sono assunti correttamente per via orale, tali zuccheri vengono metabolizzati nell’intestino da un enzima, una disaccaridasi, ed escreti nelle urine come glucosio, fruttosio o galattosio. Se assunti per via endovenosa, invece, l’assenza dello specifico enzima nel sangue, ne impedisce il catabolismo e i due disaccaridi dovrebbero venir escreti come tali nelle urine.
Gli autori hanno pertanto messo a punto un metodo in HPLC-DAD per l’identificazione e la quantificazione di questi disaccaridi nelle urine di pazienti in terapia sostitutiva di mantenimento.

 L’analisi di campioni di urine provenienti da 26 soggetti noti per essere assuntori delle sostanze per via iniettiva sono tutti risultati positivi per il lattosio (77%) e/o per il saccarosio (73%), mentre i campioni di urine di soggetti che avevano assunto disaccaridi per via orale (gruppo di controllo), sono tutti risultati negativi.

I ricercatori concludono dunque, suggerendo che il metodo da loro sviluppato, può essere utile per l’identificazione dell’uso improprio per via endovenosa di metadone o di buprenorfina in pazienti in trattamento.

http://www.droganews.it/news/2025/Nuovi_biomarcatori_nelle_urine_per_identificare_l_.html

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it