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La terapia farmacologica dell’alcolismo: quali i limiti e le prospettive per l’implementazione dei trattamenti

La terapia farmacologica dell’alcolismo: quali i limiti e le prospettive per l’implementazione dei trattamenti

La terapia farmacologica dell’alcolismo: quali i limiti e le prospettive per l’implementazione dei trattamenti

Felice Nava

 

Introduzione

Le evidenze dimostrano che nel mondo occidentale ed industrializzato, e anche in Italia, il trattamento farmacologico dell’alcolismo è sotto utilizzato.

Ciò è un problema enorme in termini, anche di sanità pubblica, se si considera che il consumo problematico di alcol è epidemico (SAMHSA-NIAA, 2012; Center for Abuse Treatment, 2009) e che il 10-20% dei pazienti nei setting “generalisti”, sia sul territorio che in ospedale, presentano un disturbo significativo da uso di alcol (D’Amico et al., 2005; Office of Applied Studies, 2013).

Inoltre, si deve aggiungere che il consumo problematico di alcol è responsabile di incidenti e gravi patologie sia internistiche che psichiatriche (Center for Abuse Treatment, 2009).

Negli Stati Uniti si è calcolato che circa 18 milioni di persone posseggono i criteri per una diagnosi da dipendenza o da abuso di alcol e di questi più di un milione riceve un trattamento da centri specializzati (Office of Applied Studies, 2013).

La letteratura indica che i consumatori patologici di alcol con gravità media e severa devono essere trattati con farmaci specifici di evidente efficacia (SAMHSA-NIAA, 2012), ma che ciò non avviene in maniera strutturata neanche nei centri specialistici.

Le ragioni di un sotto utilizzo dei farmaci per l’alcolismo possono essere ricercate nei limiti attuali:

delle policies e dei sistemi organizzativi;

della “cultura” e delle conoscenze scientifiche da parte dei sanitari sulla natura della malattia alcolica e sulle reali potenzialità dei farmaci anti-alcol;

della scarsa conoscenza e/o applicabilità da parte degli operatori delle strategie strutturate di presa in carico del soggetto con un consumo problematico di alcol.

I limiti nelle policies e nei sistemi organizzativi: la necessità del cambiamento delle priorità e dei paradigmi di azione. È noto come l’alcol sia una sostanza legale nel mondo occidentale, venduta anche sul web, e come la sua vendita sia tassata, in maniera significativa, pressoché in tutte le nazioni industrializzate (Lobstein et al. , 2016).

D’altra parte è, altresì, evidente come le conseguenze del consumo problematico di alcol siano enormi, anche in termini di spesa pubblica, non soltanto per far fronte alle conseguenze negative di tipo sanitario ma anche di natura sociale (Rehn, 2011).

Le politiche di contrasto al consumo problematico di alcol nel mondo, e anche nel nostro Paese, non hanno mai affrontato in maniera strategica, in termini di prevenzione, il fenomeno dell’alcolismo; basta pensare che poche sono le misure di prevenzione del danno e di “bere responsabile” realizzate nel nostro Paese.

Ciò ha prodotto anche in ambito scientifico lo sviluppo di posizioni estreme che vedono da una parte il problema del consumo problematico di alcol come un fenomeno esclusivamente sociale e dall’altra il diffondersi di messaggi di prevenzione basati sul concetto deleterio ed impossibile di “tolleranza zero”.

(...omissis...)

 

copia integrale del testo si può trovare sulla rivista "Mission" n. 47 al seguente link: http://www.federserd.it/files/download/Mission47_web.pdf

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)